ilSimo81 9 / 10 31/01/2012 17:07:17 » Rispondi L'incipit di "13 - Tzameti" è un'esca particolare, abilmente lanciata per attirare lo spettatore. Non è un carillon di musiche attraenti e colori sfavillanti, bensì un cupo bianco e nero, sfondo perfettamente intonato ad una storia in cui si scontreranno altri opposti: ricchezza e miseria, sorte e volontà, vita e morte. Su questo sfondo si staglia la figura di Sébastien, giovane lavoratore che fatica per provvedere al sostentamento della propria famiglia e che per una serie di eventi fortuiti arriva a cogliere quella che pare essere la possibilità di un facile arricchimento. E' da questa premessa che scaturisce una storia umanamente tragica, dagli sviluppi decisamente emozionanti. E' tutto una scommessa: il passo successivo riserva ad alcuni la ricchezza oppure la povertà, ma ad altri può costare la vita stessa. Ma non sempre chi vince è colui che sta meglio. La storia, nonostante un paio di momenti tendenzialmente prevedibili, è narrata in modo da preservare intatto il suo fascino morboso. Il bianco e nero unito ad una sonorità ovattata non limita l'espressività del film, incentrata soprattutto sugli sguardi e sugli atteggiamenti dei personaggi, che li caratterizzano in modo superbo.