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L'UOMO CON LA MACCHINA DA PRESA regia di Dziga Vertov

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david briar     10 / 10  30/01/2016 13:13:11Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sperimentazione oltre su un linguaggio cinematografico che mira a essere universale. Metafora del rischio di alienazione di una società caotica e ripetitiva, frenetica, ma mai che qualcuno abbia un capello fuori posto. La presenza di tantissime figure circolari o con movimento circolare esprime in maniera inquietante questa coazione a ripetere. Fantastica l'immagine della macchina da presa che domina sul mondo, eccezionale l'uso di sovrimpressioni e il meta-cinema. Senza questo film il documentario non sarebbe lo stesso, e azzardo la stessa ipotesi per il videoclip(influenzato anche da Ejzenstein). Fra le righe, inizia a vedersi una fiducia nel progresso femminile attraverso alcune immagini.
Da studiare, da analizzare, da imparare per chiunque voglia capire il cinema dall'interno. Capolavoro assoluto..