Alpagueur 7 / 10 17/11/2020 13:57:39 » Rispondi Quando ancora non esisteva il digitale (solo il Vhs e il Super 8)...ma esistevano già Hitchcock e Brenda. Una scuola di cinematografia è assediata da una serie di omicidi plasmati su alcune leggende metropolitane. Spetta all'aspirante studentessa regista Amy Mayfield (un'eccellente e accattivante interpretazione di Jennifer Morrison), concorrente per il prestigioso Premio Hitchcock (15 mila dollari + un contratto per un film a Hollywood), capire cosa sta succedendo prima che sia troppo tardi. Il regista John Ottman racconta la storia avvincente a ritmo sostenuto, mette in scena le scene dell'omicidio con abilità e talento, offrendo una soddisfacente porzione di splatter e generando una buona dose di atmosfera spettrale. La sceneggiatura intelligente di Scott Derrickson e Paul Harris Beckman offre diverse false piste e affettuosi omaggi a vari film slasher degli anni '70-'80 ('Suspiria', 'Inferno', 'Gatti rossi...', leggere sotto nello spoiler per i dettagli). L'abile recitazione del robusto cast mantiene vivo questo film: Matthew Davis nei panni del bravo ragazzo Travis e del suo fedele fratello gemello Trevor, Hart Bochner nel ruolo dell'amichevole professor Solomon, Joey Lawrence nel ruolo del viscido Graham Manning, Anson Mount nel ruolo dell'arrogante e violento Toby, Eva Mendes nel ruolo della lesbica sfacciata Vanessa Valdeon, Jessica Cauffiel nel ruolo dell'attrice Sandra, Anthony Anderson nel ruolo dello spensierato Stan, Michael Bacall nel ruolo del giocoso Dirk e Marco Hofschneider nell'affascinante direttore della fotografia Simon. Loretta Devine fa un gradito ritorno dall'originale nei panni della sfacciata guardia di sicurezza Reese. La lucida cinematografia widescreen di Brian Pearson offre un aspetto curato e raffinato. La vivace colonna sonora di Ottman colpisce gli scores, anche se ho sentito di molto meglio. Una delle cose che fa bene è che a volte offre davvero un sacco di lavoro di suspense, poiché questo rende difficile determinare se ciò che viene visto è reale o è stato girato solo per il film. Riproduce il trucco del film nel film con un effetto piacevole, dal momento che ha abbastanza caratteristiche da rendere difficile distinguere l'una dall'altra, inclusa la sua meravigliosa sequenza di apertura che richiede un po 'di tempo prima di rendersi conto dopo che è stata falsificata, una sequenza in cui il cast assemblato guarda i quotidiani solo per uno strano filmato da interpretare in cui uno del cast viene perseguitato e ucciso viene proiettato dove tutti tranne uno pensano che sia girato per il film, ma l'altro è positivo che sia reale e una scena successiva in cui un omicidio commesso durante la registrazione di un test di urla abbastanza forte da soffocare le grandi sofferenze della vittima. Anche allontanandosi da quella formula, c'è un po 'divertente di stalking qui dall'inseguimento al bagno con la donna che cerca di scappare dall'assassino nel vicolo o un elettrizzante inseguimento attraverso lo studio di registrazione e fuori nella campagna circostante e in piscina mentre un attacco all'interno del tunnel dell'orrore in uno scorcio di parco giochi opportunamente allestito per la scena, nascosto dall'oscurità e dalla nebbia, risulta anche piuttosto bello. Lo scontro finale nell'ambientazione del cimitero sul set del film è semplicemente divertente, essere inquietante, eccitante e tutto intorno un'esplosione con la vera rivelazione e le diverse svolte (colpi di scena) presenti in tutto contribuiscono a creare un bel momento qui. L'ultima grande caratteristica qui è un mix davvero carino e salutare tra le uccisioni, che insieme al mantello nero e alla maschera (da spadaccino) indossata dal killer sono le parti piuttosto buone del film. Ci sono solo alcuni difetti. Il più ovvio è che la spiegazione principale dell'omicidio ha molti modi per interpretarla, e sembra troppo goffa e irrealistica per essere considerata credibile. Il fatto che la violenza sia attenuata da tutto ciò che avrebbe dovuto, dal momento che, nonostante tutta la creatività mostrata nelle uccisioni, non è molto sanguinosa e con un paio di omicidi che sarebbero potuti essere eseguiti meglio, rendendoli più cruenti (come ad esempio il primo), alla fine se ne conteggiano ben 8. L'ultimo difetto qui è la capacità esasperante del film di passare dalle riprese del film al mondo reale. A volte è divertente, ma c'è anche il fatto che il film cerca di essere intelligente cambiando intorno ai due e diventa un po' più difficile difendersi man mano che si va avanti. Così come in 'Urban Legend', il primo omicidio è quello più terrificante e cruento, fa davvero impressione e mette un'ansia enorme, anche se devo dire che quello di Michelle nel fuoristrada resta inarrivabile. Ad ogni modo anche questo di Lisa è a tratti anche schifoso, per stomaci forti...Insomma a conti fatti un buon seguito. Mi è piaciuto tanto l'originale "Urban Legend" e anche questo non mi è dispiaciuto per niente (anche se non ha il carisma dell'altro, soprattutto per quanto riguarda l'assassino e l'efferatezza nelle uccisioni). Dispensa un po' di suspense e fa praticamente quello che dovrebbe fare. Un'altra cosa che mi è piaciuta di questo è che non ha riportato in vita l'assassino del primo film. Ha mostrato una certa originalità ambientando un "sequel" in una posizione tempo/spazio diversa e affrontando, principalmente, un cast diverso. La sceneggiatura è elettrizzante, la cinematografia è fantastica e le interpretazioni sono fantastiche, ma manca qualcosa che rende questo film debole. Un film divertente ma non sorprendente. Le scene esterne del Campus della 'Alpine University' (scuola di cinema e comunicazione nei dintorni di Los Angeles) sono state girate alla 'Trent University' di Peterborough, in Canada, mentre la scena del parco dei divertimenti è stata girata all'Ontario Place (un parco di intrattenimento che si trova nella città di Toronto, ubicato sulle sponde del Lago Ontario, sempre nel Canada). Il regista John Ottman comparirà in un piccolo cameo alla fine del film. Per concludere voglio citare un dettaglio che non ho trovato in quasi nessuna recensione che ho letto...il ragazzo del film in allestimento nella sala di cinema (ambientato in un aereo), seduto vicino a Sandra, le accennerà ad un certo punto di questo terrificante film dove compariva un orribile uomo in piedi sull'ala di un aereo (che sta cercando di farla a pezzi), ma non dice il titolo, questo film è davvero molto bello ed è "Ai confini della realtà" di John Landis del 1983 (episodio 'Terrore ad alta quota', che è a sua volta un remake di uno degli episodi della famosa serie di telefilm...a tale episodio si è ispirato anche una delle storie più famose dell'indagatore dell'incubo Dylan Dog).
Il primo omicidio, quello della studentessa Lisa, al bar, omaggia ben 2 film di Dario Argento, contemporaneamente, 'Suspiria" e "Inferno"... seguendo una famosa leggenda metropolitana (quella della donna fascinosa abbordata in un bar da un malcapitato cui, dopo essere stata somministrata della droga, veniva espiantato un rene), la ragazza beve un drink in cui è stato precedentemente sciolto un sedativo, la stessa riprenderà i sensi qualche ora dopo a casa dell'assassino, immersa fino al collo in una vasca piena di cubetti di ghiaccio e senza un rene, con una profonda ferita sul fianco destro causa asportazione dello stesso, disperatamente cercherà di fuggire attraverso una finestra aggrappandosi con le mani a del filo spinato sul muro opposto (Suspiria, morte di Sarah), con un pastore tedesco legato sotto che abbaierà nervosamente nel tentativo di morderla (Suspiria, morte del pianista cieco), ma il killer riuscirà ad afferrarla, lacerarle prima la ferita e poi sgozzarla, abbassando energicamente il vetro rotto della finestra (Inferno, morte di Rose), decapitandola e gettandone il rene asportato in pasto al cane di sotto (Suspiria, morte di Daniel). Questa del rene rubato è una leggenda metropolitana che ha cominciato a diffondersi anche in Italia nel 1994, prevalentemente al Nord, in Veneto, Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna, ed è forse la più tremenda in assoluto. Ci sono tante varianti però, ad es. il luogo di abbordaggio è a volte un bar, altre una discoteca o un parcheggio, e a volte è l'uomo a volte la donna ad essere vittima. Resta il fatto che appena si sveglia, il malcapitato o la malcapitata vedrà come prima cosa il ghiaccio e il rene asportato, e la ferita resta aperta, senza punti di sutura. La scena invece ambientata nel tunnel degli orrori, dove moriranno carbonizzati Dirk e Stan, è di ispirazione Lenziana, rimanda infatti all'incipit di "Gatti rossi in un labirinto di vetro" che rimanda a sua volta all'incipit di "Ragazza tutta nuda assassinata nel parco" di Alfonso Brescia). Infine devo sottolineare il bel finale, spiazzante, in cui la rediviva Brenda (spietata killer del primo film), nei panni di un'avvenente infermiera, porta via dalla sala della tv il killer di questo secondo episodio, il professor Solomon (palesemente rintronato), in carrozzella, il quale aveva appena finito di vedere il film di Amy assieme agli altri pazienti dell'ospedale psichiatrico in cui era stato ricoverato, sulle note della famosa serie tv "Alfred Hitchcock presenta...", non c'è che dire, di grande effetto e che carisma nel portamento! Solo la presenza di Brenda vale il film, c'è poco da fare, le killer donna sono le più intriganti e inquietanti. Brenda Bates poi è una delle più cattive che io ricordi nel cinema thriller/horror, col suo fido giaccone con cappuccio da eschimese mi ha così terrorizzato nel primo "Urban Legend", è una sagoma. Rebecca Gayheart compare purtroppo solo in questo cameo finale....W Brenda! Brenda BATES -> Norman BATES -> PSYCHO -> HITCHCOCK -> Premio Hitchcock -> Amy Mayfield. Capito il legame sottile tra i due film? Interessante il 'siparietto' finale dove nessuno si fida di nessuno e tutti si puntano addosso le pistole, la maggior parte pistole di scena, finte, ma due sono vere....la Beretta 92, con caricatore in oro, della guardia Reese Wilson (unica presente in ambedue i film assieme a Brenda Bates) e la Glock G-17 del professor Solomon, ma queste verranno opportunamente confuse in mezzo a tutte le altre, precipitate improvvisamente da un armadio per la foga del momento, e alla fine solo Amy avrà in pugno quella vera con caricatore. Il movente non mi ha convinto molto…Solomon aveva perso l'ingresso ad Hollywood per colpa di un voto avverso del padre di Amy al suo film, presentato quando era studente alla stessa scuola di cinema per il premio Hitchcock, e così ha dovuto ripiegare sull'insegnamento, ruolo che a suo dire gli era stato sempre troppo stretto…così ha pensato di approfittare del film di Amy (sulle leggende metropolitane) per tagliare i crediti finali del film di Travis Stark, il giovane regista più promettente e dato da tutti per sicuro vincitore del premio Hitchcock, rubandogli il rullo del film attraverso una giuntura e facendolo passare per suo, in modo che a Travis fosse assegnata una sufficienza modesta, dato che il suo film, "I dei degli uomini", era stato scambiato con una porcheria, ma lui ovviamente non ne era al corrente, costringendo così il ragazzo a entrare in depressione per il mancato conseguimento del premio, sparandogli poi in bocca con la sua Glock e facendo passare il tutto per un suicidio, eliminando poi tutti i potenziali testimoni, ossia tutti coloro che avevano partecipato alle riprese del film di Travis, sfruttando l'idea del film di Amy sulle urban legends per cercare di far ricadere a colpa dei delitti sulla ragazza. L'idea che mi è piaciuta invece è stata l'intuizione del killer di depistare i sospetti facendo credere che lui uccidesse per poter vincere il premio Hitchcock, eliminando cioè tutti i concorrenti, mentre in realtà il suo scopo era semplicemente quello di uccidere tutti i testimoni del film di Travis, che avrebbero potuto smascherarlo.