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GEMINI regia di Shinya Tsukamoto

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JOKER1926     4½ / 10  07/07/2015 21:02:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il processo e la divulgazione dell' arte cambia a seconda della cultura

Adoperiamo questo slogan per snocciolare un arduo discorso circa "Gemini" di Shinya Tsukamoto.

Lo spettatore medio, ad esempio, lincerebbe (metaforicamente) film come questo del 1999; quello più acuto potrebbe tentare di captare quanto più è possibile la cosa ma alla fine il capolinea giungerebbe amaro, ancora una volta.
Le regie orientali cadono tutte dallo stesso albero, e un frutto non cade mai troppo lontano dal suo albero.

"Gemini" è un altro lancinante esempio di Cinema/Arte orientale che si muove su binari inconsueti e parzialmente fallimentari. Shinya Tsukamoto non è un sicuramente un incapace ma resta ancorato, come la prassi esige, ad un sistema terribilmente anarchico di fare film.

Questo del 1999 dovrebbe, vorrebbe, sembrerebbe essere un film horror con sfumature psicologiche; la trama è esigua. Essa tratta l'affascinante teoria del continuum dell'anima o del prolungamento della stessa.
L'idea non è male ma lo sviluppo è il vero guaio; si susseguono in continuazione sequenze estetizzanti ma in esse non fa altro che governare il caos.
Il film persiste, per quasi tutto il tempo, su un tabù comunicativo; cioè ci sono pochi dialoghi e tante urla, tanti isterismi. Tutta questa esagerazione, secondo la regia, dovrebbe servire da palco introspettivo; ai nostri occhi il tutto sembra girovagare ai piedi di una grassa sguaiatezza.
Per noi non è il caso di continuare una crociata critica e triste su un prodotto e un ideale, quello orientale, che vivrà sempre nelle sue nefandezze smodate.
Resta solo un velo filosofico in "Gemini", ma drasticamente straziato da mani e menti troppo lontane dalla sobrietà.
_Hollow_  14/07/2015 05:55:19Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Centovent'anni di cinema buttati nel cesso. Un plurale maiestatis alla Claudio dell'Amleto. Nella mia prossima sega mentale dove sarò il cavaliere bistrattato del vero cinema, ovviamente occidentale (divertente poi come la cosa che più si avvicini a Tsukamoto sia quel cinese di Cronenberg), voglio essere anch'io la bocca della verità.

Evviva la sobrietà! Abbasso il Rocky Horror Picture Show! Feudalesimo e libertà!
JOKER1926  15/07/2015 02:26:56Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La coscienza è la scoperta che noi non siamo. Siamo un divenire, non un essere.

JOKER1926