Tangolino 7½ / 10 06/07/2010 12:32:59 » Rispondi Ambientazione atipica per Tsukamoto,che si discosta dalla metropoli e dai tempi moderni per trattare il tema del doppio,che spaventa,ma alla fine attrae. Ritroviamo la fusione,questa volta non dei corpi e del metallo,ma delle personalità opposte:animalesca e brutale quella di Sutekichi,pura e incontaminata (anche troppo) quella di Yukio,
che daranno come risultato (dopo un'iniziale "inversione di poli") un essere più equilibrato e forse migliore.
Bella la fotografia,molto colorata, e i costumi;il sonoro riesce a creare inquietudine e disagio.Forse questa esplorazione di un nuovo ambiente ha influito maggiormente sulla direzione degli attori,che non ho trovato particolarmente ispirati (o forse è solamente un'impressione dovuta alla mancanza di sopracciglia). Preferisco lo Tsukamoto "metropolitano",ma anche questo è un lavoro che mi sento di consigliare ad appassionati e non.