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ALIEN regia di Ridley Scott

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Peanuts02     9½ / 10  31/07/2017 16:43:30Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ALLERTA SPOLER: QUESTA RECENSIONE CONTERRA' UN PO' DI SPOLER, QUINDI LEGGI A TUO RISCHIO E PERICOLO

1979: Ridley Scott rivoluziona la fantascienza e l'horror in un unico film

Fino a questa fatidica data il film di fantascienza e il tema del viaggio spaziale erano sempre stati visti con una nota del tutto positiva o comunque, con un'accezione che non avesse nulla di prettamente negativo.
Il viaggio nello spazio era qualcosa di magico e fantastico, reso tale soprattutto con la nascita di una serie del calibro di Star Trek e dal da poco uscito primo (o quarto, che dir si voglia) episodio di Guerre Stellari.
Il film fanta-horror esisteva già da tempo ed annovera veri e propri cult del genere, ma mai in un film precedente ad Alien ci si sarebbe sognati di far sì che uomo e alieno si incontrassero nello spazio. di norma, era l'alieno che veniva sulla terra a seminare scompiglio.
Alien, in una sola frase, riesce a cancellare qualsiasi accezione positiva verso il viaggio spaziale. La frase?
"Nello spazio nessuno può sentirti gridare"

Analizziamo Alien attraverso la sua doppia natura, ovvero quella di film fantascientifico e film horror.
Dal punto di vista tecnico, Alien spacca. Troviamo una cura dei dettagli e degli effetti speciali rara, che tutto fa pensare fuorché si tratti di un film del 1979.
L'astronave Nostromo risulta una perfetta città volante pronta a soffocarti sotto i suoi claustrofobici ambienti, attrezzature e macchinari. "Claustrofobico" è proprio l'aggettivo adatto per descrivere questo film, che sebbene sia ambientato nello spazio aperto per eccellenza riesce ad incanalare verso lo spettatore il terrore dell'isolamento totale, reso ancor più intollerabile dal costante silenzio dello spazio siderale.
L'alieno xenomorfo? Mai creatura fu più iconica e terrificante.Ammettiamolo: di lui non vediamo molto nel corso del film, oltre l'iconica scena del mostro che spunta fuori dal torace del malcapitato in uno schizzo di sangue che ancora oggi dà allo spettatore da che pensare durante la notte.
il design è ormai un'icona del cinema: un perfetto connubio tra biologico e tecnologico che va a sottolineare una delle varie tematiche affrontate nel corso del film e della serie, ovvero quella natura vs tecnologia, che sfocerà al uso culmine una volta che scopriremo la vera identità di Ash.

Analizzando l'opera come horror, posso solo dire che chiunque voglia un giorno fare dell'horror sia al cinema che nella narrativa, deve assolutamente guardare questo film. Scott riesce infatti a mantenere per tutta la durata della pellicola un lento ma costante crescendo di ansia e suspance, da quando iniziano a formarsi le lettere che comporranno il titolo a quando lo xenomorfo debutta sul grande schermo nella già citata celebre scena.
di spaller ce n'è, ma in piccole dosi rispetto al vero orrore che permea la pellicola e che colpisce i personaggi e gli spettatori.Scott sceglie infatti di farci seguire il punto di vista dei personaggi, cosicché alla fine ne sapremo dell'alieno quanto ne sapranno i personaggi, accrescendo il senso di angoscia, paranoia e claustrofobia che rendono questo film un Horror con la H maiuscola.
Ben pochi registi sono riusciti a rendere terrorizzante un film tramite il non mostrare anziché il mostrare tutto allo spettatore.
Per quanto riguarda la recitazione, possiamo dire che si tratta di performance fatte con tutti i crismi, specie grazie al primo grande ruolo dell'acclamata Sigourney Weaver.
Capolavoro assoluto del genere, semplicemente da vedere e rivedere