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IL BANDITO DELLE 11 regia di Jean-Luc Godard

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Ciumi     9 / 10  10/09/2009 19:18:05Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Ecco è ritrovata -
Che cosa? l'eternità.
È il mare sciolto
Con il sole."

Scardinato ed eversivo, proprio come una poesia di Rimbaud, il film di Godard riprova il folle tentativo del giovane poeta francese: inventarsi una diversa lingua, una nuova "alchimia del verbo" cinematografico. Ma dovrà anche lui, inevitabilmente, scontrarsi con la consapevolezza, almeno in parte, dell'impossibilità di fondare un linguaggio venturo dal nulla: il nuovo potrà essere ricostruito esclusivamente con ciò che rimane del vecchio. La stessa fuga dalla realtà di Pierrot le fou, non approda alla libertà sognata. La struttura del film, il gangster-movie, scelto spesso da Godard nelle sue pellicole, è proprio quell'idioma arcaico tanto amato da ricreare; e assieme una delicata ammissione, quella del proprio fallimento - "fissavo vertigini".

Ma rimane la bellezza del tentativo, la freschezza dell'averci provato.
"Il bandito delle 11" è un mare di deduzioni sussurrate; un filosofeggiare leggero delle nuvole; una raccolta di citazioni disseminata sulle fronde; un sentiero di tenui coriandoli sopra ognuno dei quali è stata scritta una sillaba di poesia. Sta a noi ricomporre la lirica; e magari - e Godard sicuramente ne sarebbe contento - reinventarla e riscriverla come più ci piace.