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APOCALYPSE DOMANI regia di Anthony M. Dawson

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Spotify     5½ / 10  25/04/2018 01:52:32Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
B-movie nostrano incentrato ancora una volta su un virus che si propaga tra la gente, trasformandola in esseri assetati di sangue.
Da notare come, il 1980, in Italia, sia stato un anno molto prolifico per film aventi queste trame. E alla fine, benché fossero tutte pellicole che avevano un filo conduttore ad unirle, riuscivano a distinguersi l'una dall'altra, magari anche per dei semplici dettagli.
La trama è ambientata in una città degli USA e vede protagonista Norman Hopper, ex capitano dei marines, reduce dalla guerra in Vietnam. Nell'ospedale psichiatrico del posto, sono rinchiusi due ex soldati, Tom Thompson e Charlie Bukowski, i quali erano stati nel plotone di Hopper durante la guerra. Dopo però esser stati fatti prigionieri dai vietcong, i due marines, dopo un po' di tempo, hanno cominciato a dare forti segni di squilibrio mentale, culminati poi in macabri atti di cannibalismo. Bukowski, una volta reintegrato nella società, perché creduto di nuovo sano dai medici dell'ospedale, non perde tempo e inizia subito a spargere il caos per la città, aggredendo brutalmente chiunque gli capiti a tiro. Hopper, a questo punto, viene chiamato in causa, al fine di cercare di dissuadere l'ex soldato nel commettere i suoi tremendi atti. Ma ciò non servirà a molto. Bukoswki infatti, una volta tornato in ospedale, libera Thompson, scatenando nella città un'epidemia che rende le persone degli antropofagi.
Margheriti si basa sull'enorme successo di "Apocalypse Now", uscito l'anno prima. Innanzitutto, già il titolo è quasi uguale a quello del capolavoro di Coppola e in più, pure la trama ha delle somiglianze, anche se poi, la storia prende una piega completamente diversa.
La pellicola in se non è malaccio e Margheriti, riesce a far capire allo spettatore, in modo forte e chiaro, quali scompensi mentali ha provocato la guerra del Vietnam ai soldati americani che l'hanno combattuta.
La caratterizzazione dei personaggi non eccelle, ma non è neanche pessima. Alla fine, diciamo, i protagonisti non risultano del tutto anonimi, in particolar modo Charlie Bukowski, soggetto al quale il regista, riserva parecchie attenzioni.
Il ritmo è scorrevole. Ogni tanto abbiamo qualche lungaggine di troppo, ma nel complesso la visione è piacevole e Margheriti ci racconta la storia in maniera semplice ma diretta.
Effetti splatter non tanti, ma quelli presenti, sono davvero ben realizzati. D'altronde l'autore è Giannetto De Rossi, non esattamente uno qualunque.
Tra l'altro, ho apprezzato questa scelta di Margheriti di non eccedere con scene truculente, e ciò, penso io, sta a significare che il director volesse andare oltre la realizzazione del classico film horror da intrattenimento.
La tensione in 2-3 sequenze c'è. Certo, al giorno d'oggi non fa lo stesso effetto che poteva fare allora, ma tuttavia, scene come quella ambientata nella fogna, provocano una certa suggestione.
Il finale è molto "drama style", e la cosa mi è piaciuta. Una volta tanto, un epilogo un po' più "elegante" in una pellicola del genere, ci sta.
Margheriti secondo me, si è dimostrato molto bravo nella fusione dei diversi generi. A dire il vero, prima di visionare il film, pensavo che mi sarei ritrovato davanti i soliti cannibali/zombie fuori controllo. Invece, gli antagonisti della pellicola, sono si, antropofagi, ma a parte questo, sono persone coscienti e semi-razionali, che non hanno perso l'uso della ragione o lo hanno perso solo in parte.
Tutto questo, secondo me, fa si che "Apocalypse Domani", sia più un thriller che un horror vero e proprio. In più, ci sono influenze sia dal cinema d'azione che da quello fantascientifico. Insomma, il director fa un gran calderone di generi e il risultato finale, non è affatto scontato.
Bella la colonna sonora. A dire la verità un po' scopiazzata, ma nonostante questo, accompagna bene le sequenze più d'impatto.
Il cast è onesto: è presente un attore simbolo dei b-movies nostrani, ovvero John Saxon e in più, c'è un bastardissimo Giovanni Lombardo Radice.
L'attore italo-americano è autore di una prova discreta. Io ho sempre visto Saxon come uno che sul volto ha sempre stampata la stessa espressione, però, ciò non toglie che sia un interprete di grande carisma e in questa pellicola ne da l'ennesima prova.
L'attore romano invece, è veramente bravo. Radice diventa completamente folle, scatenando il caos vero e proprio. Le espressioni sono da schizzato puro e non da meno sono i dialoghi. Davvero una performance da ricordare.
Buona la scenografia. La città dove il film è ambientato, ci è mostrata dal regista costantemente cupa, uggiosa. Questo crea un'atmosfera fredda e distaccata.
Pur avendo non pochi pregi, la pellicola non riesce ad arrivare alla piena sufficienza, principalmente per due motivi: un montaggio orribile e una sceneggiatura maldestra.
Riguardo il montaggio, abbiamo numerosi stacchi improvvisi che danno parecchio fastidio e impediscono di capire al 100% come procede una scena.
Per quello che ne è dello screenplay, la cosa che ci tenevo veramente a sapere è­: cosa è davvero questo virus? No perché non viene spiegato. Non viene detto come si origina, come è composto, niente di niente. Onestamente è una cosa che non sono proprio riuscito a capire. L'elemento chiave di tutta la storia non viene svelato. Assurdo. Certi dialoghi poi, imbarazzanti.

Conclusione: un filmetto godibile, non siamo affatto a livelli trash in quanto la pellicola è realizzata, in parte, in maniera efficace. Però certi errori sono tremendamente grossolani. Alla fine penso che il voto sia giusto. Per chi ama i b-movies italiani, questo film andrà più che bene.