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LA CASA DEL DIAVOLO regia di Rob Zombie

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Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki     8½ / 10  02/05/2013 17:11:22Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un'opera tanto detestata 'La Casa dei 1000 Corpi' quanto osannato il seguito, il quale filtrato dell'ironia dissacrante del primo ribalta i ruoli persuadendo lo spettatore ad empatizzare per i carnefici e muta il genere in un western on the road badando bene a non cadere nella trappola dei produttori relegandolo ad un director's cut edulcorando la versione destinata alle sale.
Nel suo campionario citazionista include gli elementi più disparati dai fratelli Marx, ad Elvis, Lynyrd Skynyrd, Peckinpah, Charles Manson, Hooper e tecnicamente non è uno sprovveduto spleet screen, fermo immagine, mdp sperimentale.Magari non innovativo ma neanche conforme al trend che aveva preso il genere all'epoca (gli Hostel e la saga di violenze gratuite arriveranno dopo).

Il finale merita un discorso a parte, forse è quella sequenza che assurge alla lode, e certifica il valore del regista. Già l'operazione antecedente di umanizzazione del male, che nel precedente capitolo veniva bollato come festival della violenza gratuita, evidenzia la profonda visionarietà dell'opera annullando il manicheismo ponendo tutti sullo stesso grado di immoralità, perchè se è vero che la famiglia di outsiders vive secondo le loro regole tanto è vero che lo sceriffo le regole le interpreta a modo suo.

Familiare il cast di fetticci, Sheri Moon anche se è la moglie del regista, bella,bionda legittima la presenza, gli indemoniati e scostumati Sid Haig e Bill Moseley e un William Forsythe che tra un ruolo di gangster e l'altro si ritrova nei panni di un poliziotto sopra le righe.