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STORIA IMMORTALE regia di Orson Welles

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Ciumi     8 / 10  12/02/2010 17:43:03Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un Welles come non s’era mai visto.
Eppure, in “Storia immortale”, sono riconoscibili tutte le sue tematiche; il controverso rapporto tra realtà e finzione, ad esempio; la disillusione; il patetico fallimento dei potenti; la volontà tirannica di questi di controllare la vita; di disporre della propria e di quella degli altri; di possedere: il passato, il presente, il futuro. Una storia di sconfitta, come altre che ha raccontato, insomma, che, per la verità, ha ben poco di immortale.

Ma, come dicevo, è un Welles inedito, indubbiamente, anche nello stile; non il poliedrico, geniale, eccentrico regista di “Quarto potere”, non più l’avido magnate, non il diabolico, non il farabutto o l’infernale; piuttosto l’uomo stanco, sdraiato, obeso, vecchio.

E’ un apologo silenzioso, si può dire, svuotato, empito d’una rassegnata riservatezza del tutto nuova. Il film s’oscura, ma non decolla. La storia s’intrica, ma rimane sommessa. Le immagini sembrano apparire come rapite dal quadrante del tempo, e su di esso scorrere, illuminati d’un’altra luce, i suoi film più belli.

E sembra, tra quei quadri dipinti con delicatezza (perché la fotografia, bellissima, sembra essere dipinta), di scorgere l’impero di Kane come eclissarsi, l'aria cristallina macchiarsi di disincanto, mestamente. Quasi fosse un testamento commosso.