kowalsky 8 / 10 19/10/2006 14:11:47 » Rispondi Definito come un melange tra "Il ponte sul fiume Kwai" e "Querelle", il film di Oshima è un piccolo capolavoro di gusto e di formalismo estetico. Straordinario, a cominciare dalla splendida colonna sonora (in particolare "forbidden colours" di Sakamoto e David Sylvian) ai flashback che rievocano l'affetto, i turbamenti, e il successivo "tradimento" di un legame forte (poi spezzato) del protagonista (Bowie) con il fratellino "diverso". Le tensioni omoerotiche del campo di prigionia e la violenta sopraffazione dei college inglesi sembrano appartenere allo stesso mondo, alla stessa terribile realtà umana. Ottima interpretazione di Conti Kitano e Bowie, regia sempre efficace di Oshima che filma una catarsi quasi metafisica verso il finale, un'agonia di un sentimento proibito che diventa beffa e disonore