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UN CONDANNATO A MORTE E' FUGGITO regia di Robert Bresson

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BlackNight90     10 / 10  13/03/2010 13:32:09Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Primo film di Bresson che vedo, credo di aver beccato il suo capolavoro più grande.
Il condannato a morte è fuggito, ok, ma durante la visione ce ne si dimentica: la tensione rimane altissima, lo spettatore si chiede veramente se finirà in quel modo, attende trepidante la fuga del prigioniero, come se il destino dell'intera Resistenza francese dipendesse da questo, mentre il più flebile rumore, quello della ghiaia e dei sassolini a contatto con piedi privi di scarpe sembra essere amplificato a mille, ma è solo una sensazione, perché Bresson non induge alla spettacolarizzazione, al baccano unito all'azione, usando a esempio delle musiche che guidano le emozioni in una certa direzione (forse ricordo male ma credo che le uniche musiche sono quelle di Mozart)
E' un empatia con il protagonista non costretta, ma che viene quasi naturale perché anche un parte di noi si trova in quella cella.
Un'opera che tra l'altro dà un significato diverso al termine 'claustrofobico', che oggi viene affibiato a qualunque film in cui ci sia una stanzetta buia.
Non credo che il linguaggio cinematografico di Bresson (almeno in questo film) possa essere definito poetico, ma ha in sé tutta la bellezza dell'essenzialità, ed è magnifico.