Ciumi 10 / 10 30/06/2009 06:54:47 » Rispondi La purezza, l'ascetismo, la rigorositā di Bresson toccano qui uno dei suoi vertici. Il tema, l'evasione di un detenuto da un carcere nazista, suggerirebbe violenza e spettacolaritā; lui invece lo risolve in maniera sobria, apatica, con l'astensione ad ogni sorta di spettacolarizzazione. Le azioni si svolgono fuori campo. Gli attori rinunciano a recitare. La suspense c'č, ma č data dalla minuzia con cui il protagonista prepara la sua fuga. E' prima di tutto, un film sulla fede: l'uomo che lottando contro la sua indolenza, ritrova risorsa nelle proprie forze.
wega 21/08/2009 12:57:53 » Rispondi Ah è da mo' che l' avevi commentato, si vede che non ti conoscevo ancora..
Ciumi 21/08/2009 17:44:45 » Rispondi Eh già, è stato uno dei miei primi (pessimi) commenti. Il rammarico è che i primi giorni li sparacchiavo così senza pensar troppo, ed il fatto di aver cominciato con alcuni dei miei film preferiti (come questo di Bresson) mi ha bruciato l’opportunità di commentarli come si deve, dato che da quel che ho capito non si possono proprio cancellare. Tutto il contrario del tuo di commento, invece molto bello. Si percepisce proprio che B. t’appassiona molto.
Comunque ci incrociamo spesso. Pensa, proprio oggi stavo scrivendo su “Crepuscolo di Tokyo” e l’unico commento era proprio il tuo. Anzi mo vado a risponderti a quello…