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LA DODICESIMA NOTTE regia di Trevor Nunn

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frine     9 / 10  22/07/2006 03:30:56Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Secondo me, uno dei migliori film ispirati ad opere teatrali di W. Shakespeare.
La commedia si basa essenzialmente sul tema dell'ambiguità sessuale (non per nulla ne sono state ricavate anche versioni porno). Ispirata alle classiche 'commedie degli errori' plautine (come i "Menechmi", in cui i colpi di scena si basano sull'eccezionale somiglianza di due gemelli maschi), la "Dodicesima notte" introduce un dato nuovo: i gemelli sono sì somigliantissimi, ma sono maschio e femmina. Perdutisi in seguito a un naufragio, i due fratelli sopravvivono come possono: soprattutto la bella Viola, costretta a travestirsi da ragazzo per non subire molestie e accedere indisturbata al palazzo del principe Orsino, di cui diviene stretta collaboratrice -o meglio, nella percezione del principe, collaboratore.
Viola si immedesima talmente nel suo nuovo ruolo maschile da suscitare una strana quanto irrefrenabile attrazione nella contessa Olivia, inutilmente corteggiata da Orsino. E poiché Viola, a sua volta, ama segretamente Orsino, l'amore per lei di Olivia (che la crede uomo) diventa un importante punto di forza per la bella e intelligente trasformista.
Nel frattempo Sebastian, gemello di Viola, è diventato amico e sostenitore di un nobile del luogo che vorrebbe spodestare Orsino, e che -stavolta senza complicati camuffamenti- è innamorato di Sebastian.
I colpi di scena si susseguono, e alla fine tutto si aggiusta, con un generoso atto di amnistia da parte di Orsino e una felice ricomposizione delle coppie.
L'ambientazione è ricostruita in modo praticamente perfetto, anche se il periodo scelto non è quello scespiriano (siamo infatti nel XIX secolo) e il regno di Orsino è da operetta, collocato in un non meglio identificato luogo della Dalmazia. Ma non si tratta di un film storico, e lo spettatore può tranquillamente godersi i magnifici paesaggi, gli interni e i costumi accurati, e perfino alcuni ricercati dettagli come i LIBRI.
Fotografia bellissima, interpreti molto seri e credibili. Insomma, uno Shakespeare reso come si deve, in un mix equilibrato di tradizione e innovazione. Ma sia chiaro: prevale la tradizione.