gerardo 7 / 10 17/07/2006 22:13:51 » Rispondi La classe operaia va in paradiso. Però un po' se l'è spassata sulla terra... Almeno questo è quanto succede a Nick/J.Gandolfini, carpentiere newyorkese di mezza età che si perde (se la gode) dietro tet.te e sigarette. John Turturro riprende dei totem a lui cari, gli operai (i carpentieri, nella fattispecie, credo in ricordo e omaggio al padre) e il loro ambiente, la periferia sottoproletaria e un po' pecoreccia, "semplice", al margine della metropoli, e li fa muovere (anche cantare) alla maniera dei Cohen, qui nelle vesti di coproduttori del film, in uno stile bizzarro e grottesco. Ma sicuramente simpatico e gradevole. I toni sono leggeri, da commedia brillante, anche se non manca nel finale un accento melodrammatico e un po' patetico, persino buonista e convenzionale se si pensa alla ricomposizione del quadretto familiare. Il linguaggio, piuttosto forte e sboccato, ben si adatta al contesto socio-culturale dell'ambientazione, ma la sua proposizione è di certo "affettuosa" e irriverente, mai di scherno e distacco nei confronti di quel mondo nel quale lo stesso Turturro (e la sua famiglia qui al gran completo) è cresciuto. Non è un capolavoro, ma è simpatico.