frangipani79 2½ / 10 24/01/2007 16:33:09 » Rispondi Con tutto il rispetto per registi e attori di telefilm, questo incomprensibile premio Oscar tedesco sembra un puntatone di un telefilm qualsiasi, recitato malissimo, diretto anche peggio e con una storia che dire poco interessante è fargli un piacere.
Le premesse, tanto per essere originali, sono il nazismo e gli ebrei. Ancoraaaa ?!? Basta ! Dateci un taglio !
Gli attori sono pessimi, forse si salva la bambina, e la storia è raccontata nel modo più scolastico e maldestro possibile: prima un fatto brutto, poi uno bello, poi ancora uno brutto e così via. Non c'è nessun montaggio, non ci sono inquadrature valevoli di un qualche premio o sforzo registico. La banalità dei dialoghi è disarmante, e oltretutto insensati.
Come cavolo fa a ricevere un'offerta di lavoro, finita la guerra, come giudice, dopo che è fuggito come un codardo a 5.000 km dal suo paese, mancando da 12 anni e quindi non sapendo nulla di come si sono svolti i fatti e soprattutto non praticando la professione appunto da così tanto tempo ?
Il film dura due estenuanti ore e un quarto, passate quasi interamente a guardare l'orologio e a cavarsi gli occhi a leggere i sottotitoli di traduzione dallo swahili. E poi che storia è ? 12 anni nella vita di una famiglia in Kenya durante la seconda guerra mondiale. La regista non si sofferma su niente. Vediamo che succedono tanti episodi fini a se stessi, dall'invasione di cavallette ai primi innamoramenti della bambina, ma poi non accade niente "di conseguenza". Tutti finiscono lì lasciando un senso di frustrazione in chi guarda e la sensazione di aver sprecato del tempo. Non succede niente di incisivo, che segni lo spartiacque fra le due civiltà, quella europea e quella più arretrata ma affascinante, africana. L'uomo si indigna tanto con la moglie che tratta in modo "superiore" i neri, ma alla fine è lui il primo che non si integra. Almeno la bambina sì, ma è proprio lui che vuole tornare alle comodità dell'Europa. Cosa insegna 'sto film allora ? Che l'Africa vale starci finché si è perseguitati, e la si abbandona (con tutti i suoi problemi) quando non ci serve più.
Avrebbero dovuto inventare una storia in cui lui era un imprenditore ebreo e, rimasto affascinato dall'Africa, vi sarebbe tornato per investire e così non avrebbe perso il legame che si era venuto a creare anche da parte della sua famiglia.
Troppe cose non vanno. Le musiche non sono brutte (anche se ricorrono sempre gli stessi temi !), del resto regia e attori sono pe.no.si ! Qualche spunto storico interessante, ma niente più. Viva il cinema italiano (tanto bistrattato agli Academy Awards - vedi Nuovomondo quest'anno).
Febby 14/05/2011 23:42:43 » Rispondi E' passato molto tempo ma vorrei comunque rispondere che non è assolutamente un film da 2 e mezzo dai!