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TEX E IL SIGNORE DEGLI ABISSI regia di Duccio Tessari

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daniele64     5 / 10  06/09/2021 10:40:38Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sulle tracce di un traffico di armi rubate , Tex Willer , Kit Carson e Tiger Jack si trovano coinvolti nei preparativi di una misteriosa ribellione indiana ... Dopo anni di tentativi non andati a buon fine , Gian Luigi Bonelli riesce finalmente , con l' aiuto della RAI , a produrre un film sulle gesta del personaggio più celebre nell' ambito del fumetto italiano . Purtroppo però le difficoltà a trasferire sullo schermo le immagini disegnate sugli albi a fumetti si dimostrano decisamente insormontabili . Se ci aggiungiamo un budget vistosamente misero ed una scelta poco azzeccata del cast , potete ben capire come il tentativo di dare il via ad una serie televisiva sia miseramente naufragato . E lo devo ammettere a malincuore , da appassionato lettore delle avventure del ranger texano , che in gioventù letteralmente divoravo . In questa pellicola l' ambientazione western fa da cornice ad una trama che sconfina nel fantasy-horror , come accadeva ogni tanto negli albi a fumetti più affascinanti . Del resto il film è del 1985 , quando andavano per la maggiore gli esoterici film di Indiana Jones ... Lo spezzino Duccio Tessari conosceva il mestiere di regista ed il Western era il suo genere di riferimento , ma l' epoca d' oro degli Spaghetti Western era ormai tramontata da un bel pezzo . Tessari ha cercato di ricreare l' atmosfera e lo spirito del fumetto , ma per fare questo non basta copiare i costumi oppure usare alcune delle frasi più tipiche dei protagonisti . Giuliano Gemma , oltretutto non doppiato ( ed è un male ! ) , non riesce ad essere molto credibile come Tex Willer , mentre William Berger risulta senz' altro meglio nelle vesti di Kit Carson e Carlo Mucari , perlomeno , è statuario e silenzioso come il vero Tiger . I cattivi poi sono impalpabilmente macchiettistici : Flavio Bucci fisiognomicamente sembra preso pari pari da una striscia di Galep ma è davvero troppo teatrale sulla scena ; Isabel Russinova è invece una sacerdotessa tanto bella quanto fasulla ed inespressiva . Curioso nel suo trashume il piccolo ruolo che Gian Luigi Bonelli si ritaglia , come stregone narratore , sulla falsariga di " Conan il barbaro " . Se gli effetti speciali sono uno dei punti più dolenti di questo film , quasi infantili , almeno le location almeriane sono adeguate . Così così , nè bella nè brutta , la colonna sonora dell' esperto Gianni Ferrio . Insomma , con tutti i difetti che ho elencato , a 'sta pellicola sarebbe da dargli 4 , però non ne ho il cuore ... ed allora gli regalo un 5 striminzito .