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LA DAMA ROSSA UCCIDE SETTE VOLTE regia di Emilio P. Miraglia

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JOKER1926     3 / 10  29/11/2009 18:26:50Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Fra le pellicole italiane di genere Thriller "La dama rossa uccide sette volte" è con pochi dubbi uno dei lavori più irritanti di sempre, la pellicola del 1972 di Emilio P. Miraglia è quasi un trash, quasi perché a salvare in modo parziale tale prodotto ci pensano gli attori (su tutti Barbara Bouchet) e il grazioso lavoro musicale.

"La dama rossa uccide sette volte" inizia alla grande e avvolge lo spettatore in un alone molto macabro accompagnato da musichette e scene suggestive, il quadro, ad esempio, è affascinante e dunque per alcuni attimi il pubblico è ipnotizzato da questo inizio sicuramente veemente che inoltre introduce un po' il succo della storia.
Purtroppo, dopo un inizio sicuramente discreto, subentrano in modo imperiale una valanga di pecche che intaccano in modo perentorio l'egemonia del film.
Insomma troviamo una sceneggiatura sgangherata con mastodontici buchi e una narrazione squallida, inoltre da declassare l'introduzione in scena dei personaggi prolissa, confusionaria e molto improbabile.
Il ritmo poi è molto basso e la noia è quasi sempre presente; da criticare la regia anche per gli scenari davvero poco "dark" e quindi fin troppo comuni, ad accompagnare il tutto troviamo una fotografia di seconda fascia.

"La dama rossa uccide sette volte" seppur presentando un bellissimo soggetto (l'icona del killer è fantastica, la movenza, l'abito rosso, quasi spettrale della dama e la sua "risatina" sono enti importanti che, purtroppo, perdono enfasi e risonanza nel corso del film a causa di tanti fattori.) Miraglia non riesce a confezionare nel complesso un film convincente, da segnalare anche l'assenza di tensione che non dovrebbe mancare in pellicole del genere. A incorniciare il pessimo quadro di questo film ci sono anche i dialoghi effettivamente approssimativi e screanzati che irritano il pubblico su tutti troviamo il "ti spacco la gola"..!
Il film è fatto molto male, a tratti davvero arduo da seguire e con un finale che schianta la descrizione.

Dal titolo e dalla copertina era lecito aspettarsi un "gioiello" del genere Thriller, insomma il film gode di una ottima confezione, ma badando alla concretezza tale "corteccia" si consuma in fretta regalando un "orrore" cinematografico che, menomale, gode di scarsissima fama ed è ovviamente da tempo nello "stanzino" delle dimenticanze…
outsider  01/12/2009 23:40:07Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Jok sui dialoghi sono ovviamente d'accordo con te. Come potrei contraddire questo.
Mi ha stupito il tuo voto poichè comunque, nel tuo testo, riconosci apertamente appunto quelli che sono i lati positivi della pellicola che evidentemente non giudichi sufficienti ad innalzarne il valore. Sul tema siamo d'accordo, sul voto no nel senso che, è evidente, personalmente in casi simili io non esprimo un giudizio di carattere artistico fuori dal tempo ( te lo dico per spiegarti il mio voto) ma cerco di esprimere un giudizio oggettivamente valido calandomi nella tipologia di film nel tempo in cui è stato girato, consapevole, almeno in questo caso, che il regista non aveva la possibilità di regalare un ritmo diverso.
Diciamo che personalmente sono legato alle scenografie ed alle musiche anni '70 e le valorizzo.
L'esempio banale dell'ufficiale di polizia che veste la calda giacca di spigato, il fumo della pipa con addirittura l'inquadratura del riempimento di tabacco con tanto di marca, il trucco dei personaggi, il modo di camminare e incedere di quelle donne armoniche e sexy in quegli anni mi fanno apprezzare quei colori, quelle immagini e quei sapori che sapevano tanto dell'italianità del tempo. Il maggiordomo che ritroviamo poi in cuore e batticuore e che qui è lo zio, se non erro; il grandissimo Pagliai, la stratosfericamente bella Barbara Bouchet, le immagini del castello ecco, questo per me basta a coinvolgere.
In quest'ambito, ad esempio, Ti descrivo un ben più onirico capolavoro televisivo di qualche anno prima: "Il segno del comando", sempre con il bravissimo Pagliai, serial RAI in bianco e nero che puoi trovare in dvd.
Ovviamente nel "segno" troverai significati soprannaturali; nel film "La dama rossa..." in questione puoi trovare solo una misteriosa ritmata storia che, se fosse stata girata in remake, ovviamente, sarebbe stata diversa.Ma parliamo di oggi.

JOKER1926  02/12/2009 15:20:43Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
si rispetto la tua concezione, anche al sottoscritto piace il lavoro tecnico e sono colpito da scenari e atmosfere che comunque, purtroppo, non ho trovato in questa pellicola.
a questo punto non posso non consigliarti "Operazione Paura" film mostruoso sul piano tecnico avvolto in atmosfere praticamente bellissime.

JOKER1926
outsider  02/12/2009 17:43:34Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Grazie Jok.
Vado a vedere di che si tratta.
Invia una mail all'autore del commento wega  14/02/2010 16:36:33Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E' già dal quadro la prima "imperiale pecca".