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IL REGISTA DI MATRIMONI regia di Marco Bellocchio

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Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly     5½ / 10  02/05/2006 21:34:09Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
L'indubbio mestiere di Bellocchio qui è messo all'esclusivo servizio del proprio piacere onanistico.
Non mi si venga a dire che il film è onirico, perchè Bellocchio, per quanto bravo, non è Lynch, e dove Mulholland Drive affascinava e conturbava, Il regista di matrimoni annoia. Ad onor del vero va detto che Bellocchio non può contare su attori degni di questo nome: salvo Castellitto, espressivo e convincente, e Cavina, bravo come al solito, tutti gli altri, dall'ultimo dei comprimari alla protagonista femminile, sono dei cani. E proprio sulla protagonista femminile spenderei qualche parola.

Donatella Finocchiaro.
A dispetto del nome di scena - Bona - e del ruolo che è chiamata ad interpretare, è un cesso. Ecco, non mi è chiaro fino a che punto è evidentemente cesso lei e fino a che punto invece la colpa sia della sua recitazione perennemente ansimante, monocorde, sia che faccia un "servizietto", sia che vada all'altare, sia che parli con l'aiuto regista, un altro fenomeno di espressività. Certo, poverina, anche Bellocchio ci mette sadicamente del suo: un regista con la fissa dei primi piani non può indugiare 5 minuti sul volto di un attore/un'attrice inespressivo/a, perchè non fa altro che metterne in luce l'inespressività. Ma lui niene, imperterrito coi primi piani sul neo peloso al lato della bocca della Finocchiaro. Contento lui.

Detto ciò, il voto sarebbe stato 4 se non fosse per la tecnica indubbia di cui è profusa la pellicola e per il personaggio di Cavina, l'unico a funzionare nella confusione generale, che fa riflettere sull'ipocrisia dell'italietta media.
"In Italia i morti comandano!"