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BRUTTI, SPORCHI E CATTIVI regia di Ettore Scola

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julian     9 / 10  28/08/2008 15:34:41Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ci sono certi film che appena ho finito di vedere mi lasciano un senso di profonda soddisfazione dentro, mi danno una voglia di scappare davanti al pc per commentarli perdendomi in elogi e descrizioni particolareggiate delle scene cult, che mi fanno bagnare gli occhi al solo pensiero e che mi fanno giungere alla conclusione: "Questo è un capolavoro !".
Ecco... Brutti, sporchi e cattivi è uno di questi.
Incredibile quanto poco mi aspettassi e quanto tanto ho ottenuto da questo film !
Quando sentii per la prima volta il titolo, d'acchito pensai al capolavoro di Leone, credendo si trattasse di una parodia. Ne facevano tante a quei tempi...
L'ho cercato con scarsa convinzione, confidando in un'oretta e mezza di divertimento.
Quando un mio amico si presenta con questo Dvd in mano gridando al capolavoro stabiliamo subito un incontro, a casa di Tony, per vederlo.
Meraviglia !!!
Subito si capisce che è un film indipendente dal western di Sergione, non c'entra proprio nulla.
Lo zoom è puntato sulle baraccopoli nella periferia di Roma, su una famiglia composta da innumerevoli pazzi dove il più pazzo è il patriarca Manfredi, con occhio guercio, parlata pugliesiggiante e fucile sempre puntato sui parenti che vogliono fregargli il milione avuto come indennizzo.
Si sorpassa il limite della cattiveria e dello squallore più volte: violenze sessuali, scippi, incesti e chi più ne ha più ne metta.
I valori familiari non esistono più, vanno a farsi benedire.
La dignità della donna è buttata al vento.
Persino le bimbe non possono far altro che prendere esempio dalle prostitute.
Quando entra in gioco Iside, la peripatetica cicciona, il film mi ricorda all'improvviso La grande Abbuffata, altra pellicola dove non esiste dignità nè ritegno e dove domina il peccato impersonato, tra le altre cose, da Andrea Ferreol.
La cospirazione per uccidere il sig. Mazzatella dà vita infine ad una scena da antologia: la cena durante la quale si tenta di avvelenare il piatto del capofamiglia.
Potenza visiva, musica, primi piani. Mamma mia, mamma mia....
Il film si conclude con un altro colpo di scena che non starò qui a svelare.
Inutile sprecar parole a lodare la bravura di Nino Manfredi come se non fosse risaputa, piuttosto da notare l'interpretazione di tutti gli altri attori che sono veramente brutti, sporchi e cattivi.
Spero di aver messo molta voglia di vederlo a tanta gente, perchè un film così merita pubblicità. Tanta tanta pubblicità.