caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

SPLENDORE NELL'ERBA regia di Elia Kazan

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
amterme63     8 / 10  26/12/2011 21:34:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Oltre ad essere uno magnifico film, "Lo splendore nell'erba" è anche un grido di dolore della gioventù americana dei primi anni '60 nei confronti dei mille divieti della cultura materialista e puritana. In qualche maniera indirettamente questo film spiega le ragioni della ribellione giovanile del '68, fa capire che radici ha avuto, da quali ragioni è partita.
Il tema principale del film infatti è la forte repressione sessuale operata sui giovani dalla cultura gretta, bigotta, piccolo borghese della provincia americana. La vicenda si svolge nel 1928-29 ma spiritualmente ritrae l'America degli anni '50. E' in quegli anni che viene alla luce la profonda cesura che divide adulti e giovani: da una parte persone che pensano solo ai soldi, al successo materiale, ai valori indiscussi della famiglia, della decenza, delle apparenze, dall'altra persone idealiste, sentimentali, cariche di energie represse sia sessuali che individuali, che sentono la propria individualità più importante delle regole e dei tabù, che vogliono vivere liberi.
"Lo splendore nell'erba" ha il merito di porre la questione in maniera estremamente chiara e lampante, quasi didattica. Allo stesso tempo però il film ritrae nei protagonisti due caratteri vivi, in carne e ossa, che soffrono drammaticamente sulla propria pelle e nel proprio animo questo dilacerante conflitto. Non è quindi un esercizio retorico questo film, ma la rappresentazione di un dramma, di una tragedia che si consuma(va) silenziosamente nella provincia americana dei primi anni '60. E' un film che prende, non si può fare a meno di restare indifferenti, da quanta forte è l'empatia con quello che sentono i personaggi. E sono sentimenti dolorosissimi di impotenza, di oppressione, di rabbia.
Quindi il didatticismo, la semplificazione dei caratteri, la forzatura degli eventi tipica del classicismo hollywoodiana, in questo film sono controbilanciati da sincerità e forza rappresentativa, dalla verità dei sentimenti.
Altro pregio del film è quello di rinuciare al facile ed accomodante lieto fine. Stavolta il grande attaccamento provocato ad arte nei confronti dei protagonisti non trova sfogo nella soddisfazione del finale. Le ragioni della vita, del destino hanno la meglio sulle esigenze psicologiche dello spettatore. Meglio così, la storia assume ancora più spessore e realismo e in fondo rimane più dentro nell'animo di chi guarda. La scena finale è veramente bella, il film vale quasi solo per quella.
Kazan sta dalla parte dei giovani. La rappacificazione finale, i perdoni concessi, sono in realtà strappati tramite la pietà e la comprensione di chi si sente superiore e capace di compatire (i giovani appunto).
Di lì a poco questa generazione avrà la forza di ribellarsi e di scardinare l'opprimente ordine morale.
Il vecchio mondo, che oggi viene quasi quasi voglia di rimpiangere, non era per nulla rose e fiori. Questo film ce lo mostra alla perfezione, in maniera commovente e impietosa.