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LA 25a ORA regia di Spike Lee

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julian     9 / 10  28/11/2007 16:01:04Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Vediamo... da dove cominciare ???
Allora innanzitutto vorrei ringraziare e nel contempo rimproverare gli utenti di filmscoop.
Ringraziarli perchè se nn avessi visto parecchi 9 e 10 a questo film con commenti che gridavano al capolavoro non l'avrei mai affittato e probabilmente l'avrei completamente ignorato.
Ma il rimprovero è d'obbligo a causa della media che, ora lo posso dire, è davvero scadente per uno dei capolavori del nuovo millennio.
Cmq parlando del film per cominciare voglio citare il cast intelligente di Lee:
nomi poco noti (eccezion fatta per Norton) ma tutti grandissimi attori.
Philip Seymour Hoffman con quest'unica interpretazione che ho visto già si guadagna il posto tra i miei preferiti, di Norton se n'è già parlato tanto ed è inutile che lo citi, grandissimo anche Barry Pepper, Brian Cox mi è sempre piaciuto e ottimi nomi anche Rosario Dawson e Anna Paquin.
Altro aspetto essenziale: la musica, penetrante, da pelle d'oca di Terence Blanchard.
Terzo aspetto: realismo della trama.
Sette anni di carcere pensateci. Nella falsità dei film il carcere nn viene quasi mai visto come una minaccia o una tortura, sette anni poi sono visti come una passeggiata, anche perchè di solito i protagonisti sono tizi tosti, duri, pompati che temono solo la morte o forse neanche quella.
Invece nella realtà la cosa è diversa: sette anni di vita buttati, sette anni strazianti passati dentro una cella con gente ostile che ti opprime.
E la 25a ora ci mostra tutto questo, Monty non è un duro che si fa sbattere dentro per mangiare e bere gratis, è un uomo più debole di quanto si pensi che ha commesso degli errori e deve pagarli nel peggiore dei modi.
Detto questo arrivo all'aspetto essenziale: la regia di Spike Lee.
Dopo aver elargito meriti agli attori, al compositore e a Benioff che ha scritto il libro, è giusto ora tener conto del lavoro più complicato: riportare su pellicola il romanzo, compito spesso infame e rischioso.
Insomma è importante capire che se un film è tratto da un bel libro, la sua bellezza dipende tutta dal regista, che cambia ciò che deve cambiare, conserva le scene per lui più suggestive, ne sacrifica altre e mette in risalto gli aspetti che gli sembrano più importanti.
Ebbene Lee in tutto ciò non fa una grinza: già i titoli iniziali sono uno spettacolo, le immagini velocizzate di New York di notte, lo straordinario monologo di Edward Norton davanti allo specchio che prende in esame tutte le etnie della grande mela e il finale, il grandioso finale.


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Meraviglia !
InSaNITy  28/11/2007 16:07:58Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi


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julian  28/11/2007 16:17:15Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi


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Invia una mail all'autore del commento emans  28/11/2007 17:12:10Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi


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julian  28/11/2007 18:08:16Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mah... lo devo rivedere. Cmq grazie.
InSaNITy  01/12/2007 18:02:59Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi


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