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TERAPIA DI GRUPPO regia di Robert Altman

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amterme63     7 / 10  25/10/2009 17:26:51Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il pregio di questo film sta soprattutto nell’ironia e nel sarcasmo con cui vengono trattati i personaggi e le vicende che essi vivono. Lo scopo che ha spinto Altman a dirigere questo film è, secondo me, quello di prendere le distanze dalla deformazione che la televisione aveva fatto del suo tipico stile a sketches, con vicende e personaggi che si intrecciano fra di loro.
Nashville fu una rivoluzione stilistica. Nessuno prima di Altman aveva tentato la visione complessiva e spassionata della realtà nella sua multiformità e varietà. Altman aveva trovato lo stile giusto, con pezzetti di vicende diverse fra di loro, in continuo alternarsi, senza alcun apparente nesso se non quello di dare allo spettatore la sensazione di dominio completo della realtà. Lo scopo era quello di stimolare una visione critica e distaccata di una società in crisi.
L’industria dell’intrattenimento vide però in questo stile la possibilità di soddisfare uno dei principali “difetti” dell’animo umano comune, cioè quello di volersi impicciare dei fatti altrui per pura curiosità o per sfogo di morbosità represse. Nacquero così le soap opera, polpettoni infiniti che seguono le vicende incrociate di una miriade di personaggi, tutti con qualche caratteristica che porta a segreti, morbosità, conflitti, tutto però chiuso nella sfera del gossip, senza critica generale o riflessione sociale.
Altman ha voluto “vendicarsi” del cattivo uso che viene fatto del suo stile. Ha imbastito così una tipica storia da soap opera incentrata su di un uomo bisex che vuole riprendere i legami con le donne, anche se continua a coabitare con il suo partner gay. Intorno a questa storia si avvolge quella di due svitati psicologi analisti e della madre del ragazzo gay. Questo è solo l’aspetto esteriore perché Altman fa di tutto per far apparire le vicende del film come assurde e ridicole.
Prima di tutto accentua le forzature psicologiche dei personaggi, tipiche delle soap opera. I personaggi diventano delle macchiette grottesche e isteriche. L’assurdo e l’ironia dominano sovrani e diventano quasi i protagonisti del film. Il mondo in cui si svolge la vicenda è fatto di gente maleducata e indifferente, in sottofondo si sentono di continuo incidenti stradali. Camerieri, commensali, psicologi, tutti strani, svitati, fuori di testa. Insomma un gazzabuglio da cui non si salva nessuno. Ecco svelata la vera essenza del mondo televisivo che ha così tanto successo fra la gente comune. Nessuno si salva, tutti soffrono di qualcosa, hanno un problema. Addirittura chi dovrebbe curare si rivela più malato del paziente. In fin dei conti Altman riesce anche con questo film a fornirci un altro quadro della decandenza sociale/etica americana.
Il film ha un forte impianto teatrale (mi sembra che la storia sia stata effettivamente tratta da una piece teatrale). Gli attori non mi hanno entusiasmato molto, incerti se prendere o no sul serio i loro personaggi e quello che recitavano. Il film infatti danza in continuazione fra serio e faceto, senza prendere con decisione una via rispetto all’altra.
Se lo si guarda con occhi ingenui in effetti può apparire un pastrocchio noioso, quasi senza capo, né coda e l’impianto teatrale può risultare pesante. Può insomma non piacere.