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A TV DANTE - THE INFERNO CANTOS I-VIII regia di Peter Greenaway

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atticus     7 / 10  12/10/2011 12:51:11Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
A tv Dante: the Inferno (1985-89) è una miniserie che Greenaway ha diretto in collaborazione con l'artista e letterato Tom Phillips per il canale televisivo Channel Four. Venne trasmessa in Inghilterra nel luglio del 1990 (ancora inedita in Italia) provocando le reazioni contrastanti di critica e pubblico, impreparati all'asprezza visiva e all'oscurità ideologica del progetto che, per questo, venne bloccato all'altezza dell'ottavo episodio.
Il serial è interamente realizzato con le tecnologie elettroniche e video-artistiche molto in voga all'epoca, capaci di manipolare l'immagine e di ridurre lo schermo ad una cornice contenente le diverse inquadrature che narrano contemporaneamente situazioni ed eventi differenti (stessa tecnica che il regista adotterà per "L'ultima tempesta" e "I racconti del cuscino"). Personalizzando il tutto, Greenaway raccoglie ogni possibile riferimento dantesco caro alla sua poetica, al suo gusto scenico e al suo spirito d'artista: uccelli, insetti, corpi nudi, giochi enigmatici e forme plastiche si sovrappongono in più piani visivi e narrativi, arricchiti dagli interventi di alcuni esperti (critici, storici, teologi, zoologi, psicologi…) riquadrati all'interno dello schermo, delle vere e proprie "note a pie' di pagina" in movimento che danno ancor di più l'impressione di una visualizzazione ragionata del testo di Dante. Un lavoro composito dunque, ma che non tradisce il fine di parlare dell'uomo moderno, di ieri e di adesso, e delle sue frustrazioni: è così che Greenaway appronta un'amara riflessione sulla contemporaneità e sui terribili mali che hanno segnato il Novecento generando morte e distruzione; il risultato è un flusso ininterrotto di immagini e sensazioni disturbanti, angosciose, apocalittiche, messe in moto da un ingranaggio retorico inarrestabile, affidato totalmente alla percezione dello spettatore.
L'insuccesso bloccò l'operazione all'ottavo episodio, resta un tentativo coraggiso ma assai ostico di rimodernizzazione e traduzione della Commedia di Dante. Certe scelte stilistiche (come lo sguardo di Beatrice che si scambia col passare dei secondi con quello di una serie di famose attrici hollywoodiane, il monologo di Francesca da Rimini, la pozza fangosa in cui si agitano i golosi, l'apparizione agghiacciante di Cerbero su sfondo blu elettrico...) colgono l'obiettivo, altre (i vari riferimenti alla chiesa e alla politica) si accartocciano su se stesse.
Non per tutti i gusti, altamente sconsigliabile agli studenti che cercano una scorciatoia alla lettura di Dante.