Ciumi 7½ / 10 31/08/2009 18:55:02 » Rispondi Il modello - dichiarato - è “Quel pomeriggio di un giorno da cani” di Lumet. Il risultato? Beh.. è certamente avvincente, l’impatto emotivo è quello di sempre; e se le tematiche care al regista - la discriminazione e l’odio razziale - vi si possono in parte ritrovare, ci accorgiamo di quanto lo stile si sia articolato, e come il colore sia divenuto più impersonale e freddo. Lee ha abbandonato definitivamente il quartiere, la combriccola di quei quattro sfigati che frequentava, per cedere alle tentazioni di Hollywood, ai virtuosismi della cinepresa, ad assoldare un cast eccezionale, alle frasi d’effetto. Ma forse noi lo preferivamo lì, quando ancora era poco più che un ragazzino e si faceva chiamare Mookie, tra quel cesso di pizzeria ed il suo piccolo covo domestico, a caz.zeggiare tra le vie della sua New York, a difendere il proprio quartiere. Insomma Mookie è cresciuto, è cambiato, ma poi, forse, è giusto sia così.