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FACTOTUM regia di Bent Hamer

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m@rco<79>     9 / 10  28/04/2006 19:49:38Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Henry Chinaski (Matt Dillon) è un flatliner perfetto: non vuole nulla, non aspira a nulla, fa quello che gli capita, non ha progetti ed il lavoro gli serve solo per potersi permettere i suoi unici tre lussi - divinità dell’antieroe - alcol, donne e la scrittura. Henry Chinaski è il vero alter ego di Bukowski, un uomo che come lui ha bevuto la vita fino in fondo, non le ha chiesto nulla e nulla ha ottenuto se non una leggera depressione post sbornia e qualche piattola attaccata da una partner infestata. Henry usa l’arma dell’ironia, quell’ironia nata dal non aver nulla da perdere, per mettere in luce i drammi e le contraddizioni del sistema americano, del lavoro, delle donne e - di conseguenza - dell’amore. Factotum è un viaggio nell’inferno contemporaneo e metropolitano della città mostro che tutto ingurgita, compresi i sentimenti e le emozioni, è un inferno mascherato da limbo, dove nell’inutilità dell’azione le cose si ripetono in un lento susseguirsi di passi sordi. Factotum è una vita in fuga, una disperazione personale messa in scena da un regista che si è limitato a spiare ciò che accade nelle camere degli alberghi e nei bagni delle fabbriche senza mai disturbare i protagonisti, assolutamente ispirati dal genio di Bukowski, nelle loro azioni, tanto naturali da far provare odio e fastidio anche a chi li osserva di nascosto nel buio di una sala cinematografica.
Se è questo il Bukowski che amate allora dovete leggere "The days run away like wild horses over the hills", "what matters most is well you walk through the fire, “Il capitano è fuori a pranzo”.