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IL CODICE DA VINCI regia di Ron Howard

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Invia una mail all'autore del commento Giordano Biagio     8 / 10  26/05/2006 11:57:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un film importante che inaugura un nuovo genere: la fantamistica.
La fantamistica è una fantascienza sui testi religiosi del credo ritenuti ispirati.
Film scomodo: da una parte gli autori non hanno potuto premettere all'inizio del film che si trattava di fantamistica perchè sarebbero stati denunciati sui contenuti ritenuti religiosamente osceni (opus dei....etc), dall'altra mantenere il film così come l'abbiamo visto fa discutere sui contenuti storici senza un serio approfondimento perché il film solleva tematiche fuorvianti storicamente. Il film va preso per quello che è, un ottimo film di suspense, figurativamente eccezionale, molto raffinato e elegante.
Il libro ha venduto circa 40 milini di copie, il film probabilmente sarà visto da un miliardo di persone, speriamo bene sugli effetti politici ecclesiasti.
Il film è comunque innocuo sul piano della propaganda sovversiva evangelica tesa a influenzare il popolo, chi va al cinema sa di essere al cinema e non in una delle tante chiese cristiane. Film da vedere.
Invia una mail all'autore del commento Caio  26/05/2006 14:29:07Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sono perfettamente d'accordo con te, solo che non credo che questo film sia del tutto innocuo. Anche solamente leggendo i commenti su questo sito, potrai notare come tanta gente prende per veri i contenuti storici proposti dal film. Credo che Dan Brown più di una volta sia andato un pò oltre, citando eventi storici inesatti con estrema precisione.
Invia una mail all'autore del commento goat  26/05/2006 14:55:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
secondo me invece il film è innocuo,perchè come avrai notato l'età media di chi abbocca è intorno ai 15-16 anni...
chi ha letto solo qualcosa in merito sa benissimo che sono cavolate campate per aria...
però hai ragione sul fatto che dan brown si spinga oltre,ne ho già discusso qualche commento fa... :-)
ely80  27/05/2006 15:58:33Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sottoscrivo in pieno.

Invia una mail all'autore del commento Giordano Biagio  31/05/2006 16:41:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Grazie
andreapau  14/06/2007 10:31:40Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ma tu credi che la giornata inizi quando ti svegli?
Invia una mail all'autore del commento Giordano Biagio  31/05/2006 16:47:57Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Herman il più grande storico del cristianesimo ha scritto un libro sul codice da vinci annientando e umiliando l'autore per le infinite inesattezze e bugie storiche. Il grave è che l'autore del libro Il codice da vinci ha sostenuto nel suo libro di aver riportato cose storicamente vere, una vera vergogna.
Il fil però secondo me va giudicato indipendentemente dal libro perché è sempre un'altra cosa. Il film è linguaggio visivo, invenzioni di blocchi immagine-tempo come per il filosofo l'invenzione sono i concetti che costruisce.
Il film è ben diretto e ricchissimo di figurazioni raffinate.
Invia una mail all'autore del commento Caio  03/06/2006 03:05:05Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Io invece credo proprio che il regista non abbia tenuto conto a sufficienza che il cinema è un linguaggio diverso da quello delle parole stampate su carta. Mi spiego meglio: paradossalmente il film è eccessivamente fedele al libro, sembra quasi che qualcuno ce lo stia leggendo sfogliandone le pagine. Questo thriller è pieno zeppo di memorabili colpi di scena, e la bravura di Dan Brown è stata quella di enfatizzarli chiudendo ogni singolo paragrafo con l'annuncio di una Rivelazione, tenendo il lettore per la gola e costringendolo ad andare avanti nella narrazione senza tregua. E' qui, al di là dei contenuti affascinanti, il secondo trucchetto de Il codice da Vinci. Questa suspence per la risoluzione degli enigmi o per la rivelazione di un segreto, secondo me nel film è stata valorizzata in minima parte. Voglio dire che non c'è pathos, quando invece di materiale per tenere lo spettatore con il fiato sospeso ce ne era a bizzeffe. Inoltre, incongruenze e scene d'azione che nel libro risultano plausibili, nel film appaiono a volte scontate e ridicole, quasi televisive. L'errore del regista secondo me è stato quello di attenersi troppo al romanzo secondo me.
Invia una mail all'autore del commento Giordano Biagio  03/06/2006 23:54:45Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
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