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LA SETTA regia di Michele Soavi

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JOKER1926     6 / 10  05/06/2014 00:18:39Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Era la chiusura del periodo dei grandi film di genere, quelli che comunque andava avevano una caratteristica, si amavano e si criticavano nel nome di uno stile e se vogliamo di una tattica di fare film, precisa e inconfondibile.

Michele Soavi regista italiano nel 1991 aiutato dalla supervisione del massimo esponente Dario Argento propone un film dal titolo mistico, non è la prima volta, "La setta".

Appena un paio d'anni prima la stessa regia di Soavi aveva confezionato un altro horror dal titolo simile, "La chiesa", in pratica le intenzioni sono chiare, si cerca di fondere la paura con il religioso. Ogni regia ha la sua prerogativa, Dario Argento, ad esempio, tanto era capace che non usava nemmeno l'affascinante mistero religioso; lo creava da altro, quasi dal nulla…

"La setta" dopo una scena ambientata negli anni sessanta, davvero improponibile, attacca subito con la sua contemporaneità temporale, siamo negli anni novanta.
La sequenza prevede sangue e dei ritmi così alti che diventano ineluttabilmente incancellabili per la mente anche di navigati spettatori. Poi il film trova una sorta di fase stazionaria, si plasmano (più o meno) i personaggi e si cerca fortuna attraverso una serie di cose grottesche e di atmosfere. In tutto ciò da segnalare, positivamente, i sogni della protagonista che riescono a trasmettere un qualcosa di avvincente e di enigmatico; insomma per gli amanti del genere non sarà male.
Le location cercheranno di ipnotizzare, i personaggi invece sono tutti sbandati, la sceneggiatura in effetti li inguaia.
"La setta" continua a ritmi alternati, fra piccole cose buone e corbellerie più o meno possenti, un viaggio di accettabile godibilità, fra immagini e ritmi. Il finale è movimentato e si destreggia in una serie di simbolismi tutto altro che rosei.
A primo acchito un po' il titolo un po' la tarda data di realizzazione potrebbero frenare i ricercatori di questo genere horror spiccatamente italiano. Ma l'impressione, di chi ne ha viste svariate in questo campo cinematografico, è che "La setta" può ottenere il lasciapassare per la visione.