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THE HUNTED - LA PREDA regia di William Friedkin

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Invia una mail all'autore del commento Zazzauser     8½ / 10  15/12/2006 20:41:23Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Attenzione pieno di spoiler.

Questa volta mi tocca andare contro tutti nel giudicare il lavoro di Friedkin (su imdb 5.6 / 10... qua addirittura 4.5... ma siete matti?), massacrato dalla critica e dal pubblico. Una rivisitazione in tutto e per tutto di Rambo: rispetto al muscoloso Stallone, Benicio del Toro, qua perfettamente in parte, è preciso (agisce come il predecessore reduce del Vietnam, con armi bianche preferibilmente, ma in maniera molto meno spettacolare ed appariscente), spietato ed estremamente violento e la sua pazzia invece di renderlo un personaggio più assurdo lo rende molto più umano: profondamente cupe ed intense, anche se un po’ spettacolarizzate ed irreali, le scene iniziali, dove sullo sfondo della guerra in Kosovo vengono uccise a colpi di kalashnikov decine di civili, e dopo un’esecuzione fa capolino, in mezzo ai cadaveri, una bambina che stringe il proprio orsetto al petto (anche qui perfettamente speculare alla bimba dal cappotto rosso nel ghetto di Schindler’s List sotto gli occhi di Liam Neeson – qua Del Toro). La guerra qua è orrore e sangue, il ricordo di questo orrore non porta alla follia, ma allo sdegno, alla riflessione ed alla vendetta, nella morale di Hallam: l’uomo è al di sopra di tutti ma non si deve sentire in diritto di uccidere i propri simili ed i più deboli (neanche gli animali – la scena dei due cacciatori di cervi nella foresta), perché un giorno potrà arrivare qualcuno che farà lo stesso con noi, ci sottometterà e ci ucciderà. Tommy Lee Jones, volutamente o no barbuto, alla ricerca del suo secondo fuggitivo a dieci anni dall’uscita del cult di Andrew Davis, si dimostra ancora più empatico verso il suo ricercato, lo capisce a fondo, ha le stesse idee (anche lui soccorre una volpe intrappolata e punisce chi ha messo la trappola) ed è per lui come un figlio – a questo secondo me si riferisce la citazione biblica modificata (la vicenda di Abramo ed Isacco) iniziale, l’idea di un padre che uccide il proprio figlio a malincuore ma sa che deve farlo (anche se con finale diverso) -. Malgrado tutte queste citazioni da altri lavori cinematografici il prodotto finale è favorito da una fotografia, ad opera di Caleb Deschanel, a dir poco favolosa con un meraviglioso uso dei colori e regia secondo me molto accurata. Resta comunque un film d’azione per la maggior parte del suo svolgersi anche se con scene di combattimenti e di inseguimenti molto d’effetto; ci è stato presentato come film d’azione ed ovviamente i venditori premono su questa sfaccettatura di questo film per poterlo smerciare di più; è vero ci sono parecchie forzature a livello di trama, particolari e coincidenze assurde che riportano alla mente americanate che nulla hanno a che vedere (uno su tutti l’autocostruzione di coltelli ed armi come appunto Rambo) ed espedienti narrativi nati da esigenze cinematografiche che però non scadono mai nel ridicolo e non vengono pompati ed infarciti di incongruenze evidenti. Finale con omaggio a Bob Dylan e soprattutto allo scomparso Johnny Cash, con la sua interpretazione di "Highway 61 revisited".
shogun  26/05/2007 10:16:26Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Lasciamelo dire Zazzauser, questo film è solo una gran trovata pubblicitaria. Se vuoi approfondire ti invito a leggere il mio commento.
Invia una mail all'autore del commento Zazzauser  05/06/2007 01:19:37Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E' una gran trovata pubblicitaria per i distributori, che come ho detto premono sul lato "film d'azione" per svenderlo di più a quelli che vogliono guardarselo con la fidanzata in una serata non impegnata, ma non nelle intenzioni di Friedkin che sforna una pellicola concettualmente interessante e "diversa".
momo  11/09/2007 19:06:09Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Bel commento, se lo avessi letto prima gli avrei dato di più probabilmente.