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CIVIL WAR regia di Alex Garland

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stratoZ     6½ / 10  20/04/2024 17:36:33Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Tutto sommato un'operazione interessante, Garland ci trasporta nel bel mezzo di questa guerra civile senza darci troppe spiegazioni ne esplicare eccessivamente il contesto, non serve sapere cosa é successo prima, non serve sapere chi ha ragione o torto, se le azioni delle truppe di ribellione siano giustificate o meno, si distacca dai significati di giusto e sbagliato e ci regala un Road movie che approfondisce tramite i vari episodi la figura del reporter di guerra, già di per sé un mestiere divisivo che a prescindere fa sorgere delle domande, se da un lato possono essere visti come avvoltoi alla ricerca della tragedia su cui lucrare con le fotografie che ne deriveranno, allo stesso tempo sono uno dei pochi baluardi della stampa in tempo di guerra per fornire una verità più oggettiva, lontana dalle narrazioni demagogiche.

Il film si concentra sulle azioni di questi quattro reporter di guerra e del loro lungo viaggio fino a Washington, per intervistare il presidente degli Stati Uniti prima della sua capitolazione e probabile esecuzione capitale, tramite i vari momenti e le pause durante il viaggio l'opera mostra una discretamente dettagliata caratterizzazione dei personaggi, con un focus particolare sull'esperta reporter interpretata da Kirsten Dunst e la giovane in erba, interpretata dalla Spaeny che la considera come una figura da cui prendere spunto, creando una sorta di rapporto mentore/allieva. L'impatto del viaggio e della guerra sulla psiche della nuova leva é devastante, l'assistere a uomini torturati, forti divisioni tra la stessa popolazione, l'inspiegabilità di gesti così estremi e violenti, a cui ancora non ha fatto l'abitudine a differenza dei compagni più esperti, saranno shockanti, anche da punto di vista dello spettatore.

Garland riesce a regalare anche sequenze ad alta tensione, basti vedere l'incontro con i soldati nazionalisti con quella sensazione soffocante di essere nelle loro mani e che la propria vita dipende dalle decisioni della loro psiche martoriata, continuando con i momenti in cui i reporter entrano nel centro dell'azione tra un proiettile e l'altro da schivare.

A mio parere cala leggermente nella seconda parte, per qualche scelta un po' troppo romanzata che mina il realismo e la credibilità che il film aveva avuto fino a quel momento, con anche qualche scena lievemente melensa che non mi ha fatto impazzire, però son dettagli personali, é un film che la sufficienza piena la merita, anche per una componente registica niente male che spesso e volentieri si lancia al centro dell'azione donando delle buone sensazioni ansiogene.