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FABBRICANTE DI LACRIME regia di Alessandro Genovesi

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Palestrione     1 / 10  18/04/2024 19:33:38Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Prima di analizzare Fabbricante di lacrime, è necessario comprendere che cosa sia il genere romance, a cui prima il romanzo di Erin Doom e poi l'omonimo film targato Netflix appartengono.
Il romance è il romanzo rosa ma poiché la dicitura «romanzo rosa» in Italia porterebbe a pensare alla famosa collana di Harmony, considerati romanzi di bassissimo livello rivolti a un pubblico prevalentemente femminile, ecco che l'utilizzo di un'altra denominazione torna utile, perlomeno per non far trasparire le tematiche di cui tratta ai meno informati, che costituirebbero la maggioranza del target di riferimento.
Per quanto riguarda Fabbricante di lacrime – da notare l'omissione dell'articolo, ma su questo torneremo – è necessario ricordarne il successo su Wattpad, laddove l'autrice, Erin Doom è riuscita a farsi conoscere e a essere apprezzata per la sua storia.
Wattpad. Appunto.
Che cos'è Wattpad?
Wattpad è quella piattaforma in cui chiunque può scrivere. Una piattaforma che permette di ottenere notorietà ed eventualmente di passare alla pubblicazione.
Perché evidenziare tutto ciò?
Perché Fabbricante di lacrime è un prodotto commerciale che ha ottenuto il favore del pubblico. Del pubblico, non della critica, si badi bene. O meglio, di certo non sarà mai candidato al Premio Strega né tantomeno al Bancarella, visto che non si propone come letteratura di alto livello ma puro e semplice intrattenimento.
Che cosa ricorda Wattpad?
Wattpad ricorda che anche After è nato lì. After è una saga tremenda partorita dalla penna – più probabilmente dalla tastiera – di Anna Todd.
Ma torniamo a Fabbricante di lacrime.
Vista l'origine del film, cerchiamo di capire più da vicino di che cosa si tratta.


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In Twilight è chiaro a tutti che cosa si nasconda dietro al pallore di Edward Cullen. Il quale, nei confronti di Bella, prova un misto di attrazione-repulsione, o meglio ne è attratto ma sa che starle vicino le farebbe del male. D'altronde è un vampiro, e questa è la sua natura.
Situazione simile: Cinquanta sfumature di grigio, poi nero e rosso, anche se ne bastava uno. Anche in quel caso, Anastasia si trova di fronte a un uomo che pare celare qualcosa di losco e nel momento in cui lui le sottopone il famigerato contratto lei non dovrebbe fare altro che filarsela quanto prima ma niente, invece accetta. Come fa Bella Swan.
Come fa Nica.
Tutte donne senza personalità. Tutte vittime dell'uomo violento, poiché di violenza si tratta. La violenza di Edward nei confronti di Bella può essere vista come una violenza metaforica ma quella di Christian Grey non ha nulla di metaforico: è violenza e basta.
Sta di fatto che nella costruzione del genere noi abbiamo Twilight come archetipo e Cinquanta sfumature come prodotto dell'amore per questo tipo di storie. Non a caso le Sfumature nascono come fan fiction di Twilight.
La struttura è dunque sempre la stessa: femmina umana ancora vergine non appariscente si innamora di maschio umano bello che però nasconde qualcosa di malvagio (vampiro/pervertito sadomaso/psicopatico).
In Twilight, per completare il quadro dei cliché, manca naturalmente il triangolo, per cui alla liaison tra Edward e Bella si deve aggiungere Jacob. E quindi come non riprendere questo triangolo in Fabbricante di lacrime (attenzione a non mettere l'articolo, per rispettare il titolo)?
Infatti questo rapporto morboso tra fratellastro e sorellastra è messo in discussione forse da un terzo elemento, ovvero un altro ragazzo, un certo Lionel, interessato a Nica. Non è Twilight? Certo che sì. È la stessa situazione: a Edward-Bella-Jacob è stato sostituito il triangolo Rigel-Nica-Lionel. Ma è la stessa cosa. Poiché in entrambi i casi l'elemento conteso, la donna, non sceglierà mai l'uomo più normale (Jacob in un caso, Lionel nell'altro, per quanto reputare Jacob un uomo «normale» sia paradossale, trattandosi di un licantropo, ma questo è un altro discorso) bensì quello più nero, se vogliamo definirlo in questi termini.
Ma allora Rigel e Nica si amano? Non si capisce. O meglio, Rigel vuole che Nica stia lontana da lui ma non è chiaro per quale motivo. Allora ecco il flashback a spiegarci tutto: Margaret, l'istitutrice dell'orfanotrofio (peraltro non è possibile che una sola donna possa gestire da sola un orfanotrofio: lei può essere anche l'istitutrice ma devono esserci dei collaboratori) è un'altra sadica pazza che abusava dei bambini e quindi abusava anche di…
No, non è così.
Rigel è il preferito di Margaret. Ma allora perché lui è così violento?
Non ci viene spiegato o perlomeno non è chiaro.
Ma veniamo a qualche scena chiave.


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Conclusioni.
Si è detto dei problemi di alcune scene ma non si è detto di tutti i problemi di questo film. Per sapere se questi sono guai creati dal best-seller wattpadiano bisognerebbe fare il confronto con il cartaceo, ma lasciamo questa incombenza a chi ha tempo da perdere.
Altri problemi sono legati alla recitazione. Enormi problemi. Perché dire che gli attori recitano male non rende l'idea. Simone Baldasseroni (alias Biondo, ovvero Rigel) vuole sembrare sexy solo perché bisbiglia ma produce l'irritante effetto di non far capire quello che dice. Baldasseroni non è un attore: egli è lì in un film solo perché ha partecipato ad Amici di Maria De Filippi.
E quindi che cosa è cambiato dall'epoca di Troppo belli? Lì Costantino e Daniele recitavano perché erano attori o perché erano noti al target di riferimento di quel film? Ecco, la storia si ripete.
Infine, il contesto. È America? Non è l'Italia. Ma era davvero necessaria l'ambientazione americana per una storia del genere?
Ultima domanda. Perché Erin Doom ha usato uno pseudonimo?
Risposta semplicissima: un'autrice italiana non avrebbe mai e poi mai potuto vendere una storia così americana, così palesemente ispirata a Twilight, eliminando gli elementi fantasy e horror.
È curioso leggere la trama dell'altro libro di Erin Doom, Nel modo in cui cade la neve, e scoprire che anche lì ci sono degli orfani e che anche lì c'è un rapporto morboso tra fratello e sorella.
Insomma, un'autrice che si scopiazza da sola.
Chiudiamo con il titolo. L'articolo manca perché «Fabbricante di lacrime» può essere riferito a lui o a lei. Possiamo sottintendere quindi non solo «Il fabbricante di lacrime» ma anche «La fabbricante di lacrime».
Ma sostanzialmente, il titolo può riferirsi al film (e al libro) stesso.
Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  22/04/2024 12:24:27Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Commento semplicemente perfetto, bravo!
Palestrione  05/05/2024 11:11:14Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
In realtà ho scoperto che su Wattpad era uscito prima "Nel modo in cui cade la neve" e poi "Fabbricante di lacrime", quindi è il secondo che ha scopiazzato il primo, non il contrario, come dico nella recensione. Se dovessimo utilizzare termini filologici, potremmo dire che "Nel modo in cui cade la neve" è l'Ur-Fabbricante, ovvero una sua versione meno evoluta, proprio come Kull di Valusia è la prima versione di Conan il barbaro (entrambi personaggi di Robert E. Howard).
Stando a quello che è emerso guardando il video di una youtuber che spiega bene la storia di Erin Doom su Wattpad, lei era molto seguita già ai tempi di "Nel modo in cui cade la neve" ed era stata anche vincitrice di un premio letterario, sempre su Wattpad. Con la pubblicazione a puntate di "Fabbricante di lacrime" ha poi spopolato ed è stato a quel punto che Salani ha deciso di contattarla. Ovvero la proposta di siglare un contratto di edizione era legata sostanzialmente al fatto che l'autrice avesse già un fandom consistente, per cui, pur essendo un'esordiente, deduco che Salani non le abbia fatto pagare alcun contributo, così come accade a quegli autori che finiscono sul mercato da perfetti sconosciuti.
Questo è quindi il contorno della storia di Erin Doom. Il film di Netflix è una conseguenza ed è un film che puntava ad attirare, credo, soprattutto quelli che già avevano letto il libro. Ora però sono circolate talmente tante recensioni negative sul film che non soltanto il film stesso è molto visto sulla piattaforma ma il libro continua a essere venduto ed è arrivato alla ventottesima ristampa (non edizione, che è una cosa diversa).
Ventottesima ristampa.
I numeri sono importanti.
Ecco che l'Italia ha il suo Twilight.
Consiglio caldamente di guardare questo video, che tratta la storia nella sua completezza: https://www.youtube.com/watch?v=6ACnMpeTjH4
Per quanto riguarda il film, non si allontana molto da quello che già ho detto io nella recensione e che la stragrande maggioranza degli spettatori accorti ha notato.
daniele64  05/05/2024 11:42:05Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non ho mai visto questo film e credo proprio che non lo guarderò mai . Mi è bastata questa argomentatissima tua recensione . Complimenti . Ma tutto ciò mi fa sorgere una domanda seria . Come mai un buon regista di commedie leggere come Alessandro Genovesi è finito a dirigere una chiavica marchettosa come questa ? Una pellicola
che resterà una macchia indelebile nel suo curriculum...