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I CENTO PASSI regia di Marco Tullio Giordana

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nick9001     8½ / 10  15/10/2009 16:09:59Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Stamattina Peppino avrebbe dovuto tenere il comizio conclusivo della sua campagna elettorale.
Non ci sarà nessun comizio e non ci saranno più altre trasmissioni. Peppino non c'è più. E' morto. Si è suicidato.
No, non sorprendetevi perche le cose sono andate veramente così, lo dicono i carabinieri, il magistrato lo dice. Dice che hanno trovato un biglietto.. 'voglio abbandonare la politica e la vita'.. questa sarebbe la prova del suicidio, la dimostrazione.
E lui, per abbandonare la politica e la vita cosa fa? Se ne va alla ferrovia, comincia a sbattersi la testa contro un sasso, comincia a spocare di sangue tutto intorno, poi si fascia il corpo con il tritolo e salta in aria sui binari.
Suicidio. Come l'anarchico Pinelli che vola dalle finestre della questura di Milano, oppure come l'editore Feltrinelli che salta in aria sui tralicci dell'ENEL.. Tutti suicidi. Questo leggerete domani sui giornali. Questo vedrete alla televisione. Anzi non leggerete proprio niente, perchè domani stampa e televisione si occuperanno di un caso molto importante, del ritrovamento a Roma dell'onorevole Aldo Moro, ammazzato come un cane dalle brigate rosse, e questa è una notizia che naturalmente fa impallidire tutto il resto...
Percui chi se ne frega del piccolo siciliano di provincia? Ma chi se ne fotte di questo Peppino Impastato?
Adesso fate una cosa.. Spegnetela questa radio, voltatevi pure dall'altra parte, tanto si sa come vanno a finire queste cose..si sa che niente può cambiare..
Voi avete dalla vostra la forza del buonsenso, quello che non aveva Peppino. Domani ci saranno i funerali, voi non andateci, lasciamolo solo, e diciamo una volta per tutte che noi siciliani la mafia la vogliamo, ma non perchè ci fa paura, perchè ci da sicurezza, perchè ci identifica, perchè ci piace... Noi siamo la mafia! E tu Peppino non sei stato altro che un povero illuso, tu sei stato un ingenuo, sei stato un nuddu mischiato cu nniente."

Da "I cento passi" di Marco Tullio Giordana