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LA ZONA D'INTERESSE regia di Jonathan Glazer

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antoeboli     7½ / 10  03/04/2024 21:42:14Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Dopo circa 10 anni da Under the skin, Jonathan Glazer torna col suo ultimo lavoro, facendo parlare tantissimo critica e pubblico.

La zona d'interesse, nominato a tantissimi premi internazionali e vincitore di ben due oscar nella kermesse Losangelina, è un nuovo punto di riferimento per le pellicole con tema della shoah?

Cos'è questa zona d'interesse per qui pochi che non hanno visto il trailer o non si sono informati riguardo? Il film segue le vicende della famiglia di Rudolph Hoss, con moglie e figlioletti. Questi abitano all' interno di una villetta con piscina e giardino molto curato.
Peccato solamente che l'abitazione sia vicino al campo di concentramento di Auschwitz, con solo mura dicinta che dividono i protagonisti dall'orrore che si sta consumando in quella 'fabbrica di morte'.Hoss, ispirato ad un personaggio realmente esistito, è anche il comandante del campo, dove è lui a decidere in pratica quasi ogni cosa e massimo responsabile di quel che accade nel campo.
Glazer mette in campo tutto il suo talento, e tira fuori una messa in scena di grandissimo effetto, con tocchi di classe e momenti da voler esclamare WTF?
Il film ha inquadrature per la maggior parte fisse, ma in campo largo, come se per tutta la casa, negli interni ci siano delle camere nascoste che seguono la vita quotidiana della famiglia in stile reality. Particolarità è che quasi per tutta la durata i protagonisti vengono sempre ripresi da dietro o di lato, mai in primo piano, mai un esaltazione dei loro visi, dei loro contorni. Il regista tratta la feccia come dovrebbe essere trattata, dando loro un'indifferenza generale.
i dialoghi partono in maniera lenta, dando l'impressione che il regista spinga di piu per abituare lo spettatore al sonoro naturale, dove per buona durata verrete 'disturbati' psicologicamente da rumori del campo, come forni in funzione, colpi di pistola, urla di dolore, urla dei soldati, e cani che abbaiano.
Friedel e la Huller nei loro rispettivi ruoli di marito e moglie sono magistrali, con la seconda che trova la sua annata della vita tra questo ruolo e Anatomia di una caduta.
Il loro menefreghismo verso ciò che accade nelle vicinanze, con uno lavoratoree instancabile, che parla di cose orrende con una naturalezza, la seconda che pensa solo alla famiglia, al proprio giardino e a come tenerlo pulito.Dove il suo massimo sogno è vivere in una casa così circondata da urla e fumo dei comignoli delle fornaci.
Film che parte con un drama con una ost di sottofondo che potrebbe starci benissimo in un film horror, ma che a tratti trova momenti di biopic, o come verso il finale tende anche al documentaristico, effetto che mi diede anche Under the skin in diversi momenti.
Se proprio devo trovare un difetto, è che non mi ha dato quelle vibes di capolavoro come fu con Schidler list, anche perchè il film non ha chissà che trama incredibile, seguendo per l'appunto uno stralcio della vita da gerarca di Hoss.



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