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LA ZONA D'INTERESSE regia di Jonathan Glazer

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Phenomeno     7 / 10  11/03/2024 10:32:32Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un film freddo, gelido quasi alla lanthimos vecchia maniera, certo non quello di oggi così edulcorato e amato dal grande pubblico, un film, si diceva, che può ricordare una pellicola della new wave cinematografica greca o di un haneke, senza però averne la potenza. Al regista preme evidenziare la situazione assurda, paradossale che si viene a creare per l'adiacenza della villetta di Rudolf Hoss con il campo di concentramento. Lo spettatore così riflette sui fatti accaduti durante l'olocausto di modo che un orrore simile non si ripeta più, ma più o meno inconsciamente si rende conto che tale orrore potrebbe ripetersi o forse già si sta ripetendo in altre forme, più difficili da decifrare, nei nostri giorni, pieni di ingiustizie, guerre, paradossi difficili da giustificare, basta dare un'occhiata magari non troppo distante dalle nostre case. Questo è quindi anche un film contemporaneo sulla nostra ignoranza, indifferenza, apatia, mancanza di valori ed educazione.
La mostruosità dell'Olocausto certo è il peggio del peggio, ma quanto male c'è anche nel nostro quotidiano fatto di gesti normali, ripetitivi, regolari senza accorgerci, anzi spesso facendo finta di non vedere il male, la sofferenza del più o meno nostro vicino, male causato anche dalla nostra immobilità, indifferenza, assuefazione, la nostra rimozione più o meno inconscia di tutte le ingiustizie intorno a noi che spesso ne siamo indirettamente, se non addirittura direttamente, responsabili.