Jellybelly 6 / 10 24/02/2024 22:50:23 » Rispondi Mi dispiace un po' andare controcorrente, ma a me questo film non è proprio arrivato. Glazer dal punto di vista tecnico è sempre stato un fenomeno e lo dimostra ancora una votla, ma a me è sempre sembrato fin troppo interessato all'aspetto estetico dei suoi film più che al contenuto, camminando sempre sul filo della supponenza fine a se stessa, ed a parere mio questo film non fa eccezione.
Sì perché La zona d'interesse da un punto di vista tecnico è perfetto: alcune scene sono molto potenti
(come la scena in cui la moglie di Hoss mostra il giardino ad un'amica mentre al di là del muro si vedono i camini del campo di concentramento, o Hoss che pesca una mascella nel fiume, o soprattutto la scena finale col flash forward sulle signore delle pulizie nel museo del campo ai giorni nostri)
, ma mi sono sembrate tutte scene splendide che però non erano inserite nel contesto di una storia funzionale.
In effetti la cosa che mi è pesata di più è la totale assenza di trama: una votla esaurita la sensazione di straniamento per la piatta vita borghese condotta dalla famiglia Hoss accanto al Campo di Auschwitz il film procede senza che accada granché e senza che i personaggi abbiano il minimo sviluppo: sarebbe stato interessante indagare un po' di più la figura di Hoss, le cui complessità si intuiscono solo con i conati sul finale, ma che per tutto il film è semplicemente un burocrate che discute con la moglie che non accetta il trasferimento in un'altra città. E sì, prima che me lo diciate, ho colto i riferimenti alla banalità del male, ma resta il fatto che io in un film cerco anche una sceneggiatura ed uno sviluppo, altrimenti mi guardo un documentario.
Però, oh, preciso che sono io ad essere particolarmente fissato con la sceneggiatura quando guardo un film, quindi se questo è piaciuto a tutti tranne che a me ammetto serenamente che il problema posso essere io - che in effetti non ho mai amato Glazer, a ben vedere.
La madre che scompare lasciando un biglietto che la figlia brucia, dopo aver capito un orrore che non immaginava/i bambini fatti uscire dall'acqua e buttati sotto la doccia come abluzione dal rischio del male/ Il protagonista che, dopo tanti congressi tipo Dr Stranamore ha conati di vomito, forse si è ammalato oppure ha disgusto per se stesso cfr. Mi pare che la psicologia del personaggio sia sviluppata fin troppo bene/La morale spietata dei Grimm e Hansel e Gretel raccontati come il Paradiso (casa di cioccolato) e Inferno (il forno della Strega come i forni crematori di Auschwitz) e quella della bambina polacca (sicuramente ebrea) che nasconde i frutti ai confini del Campo. Oltretutto recitato tutto da tedeschi, colonna sonora alla Lygeti di una compositrice credo ebrea. Tutto affettato? Non direi proprio anzi...poi se ci si aspetta di soffrire vedendo ebrei nudi di venti chili (non si vedono) è un altro discorso. La ragazzina polacca sembra uscita dai film di Val Lewton soprattutto "Il giardino delle streghe". Non pretendo di farti cambiare idea ma ..