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CODICE MAGNUM regia di John Irvin

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chry2403     7 / 10  11/05/2009 17:58:29Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Nel pieno della sua crescita come artista (l’anno prima ha girato il primo Terminator), Schwarzenegger, Schwarzy per noi italiani, interpreta questo film durissimo, l’ideale per un attore come lui, con tanto di sparatorie, uccisioni e combattimenti corpo a corpo.

Tecnicamente il film non è niente d’eccezionale e lo mostra per tutta la durata della pellicola, ma è comunque un buon film ed è duro quanto basta, con anche delle buone canzoni che accompagnano le scene d’azione.

Non mi sono piaciute due cose: il fatto che Schwarzy non si fa quasi neanche un graffio quando riesce ad uccidere decine di nemici andando molto spesso allo sbaraglio e spesso senza protezioni; inoltre non è elegante l’uso (anzi l’abuso) del fumo, ma mi sembra di ricordare che nel 1986 non c’era la sensibilità alla qualità della vita umana che c’è adesso.

Una curiosità: il nome dell’industria che si vede verso l’inizio del film è stato chiaramente deciso dal regista, visto che si chiama Irvin.

Schwarzy prende il lavoro seriamente e si vede, l’impegno è elevato e se non riesce sempre ad essere bravissimo, nel complesso fa un lavoro pregevole e riesce a prendersi tutta la scena, meritandoselo pure. Discreti il mafioso Patrovita (intepretato da Wanamaker) e l’agente dell’FBI Harry Shannon (McGavin). Gli altri non mi hanno impressionato, in particolare Lamansky (Steven Hill), l’antagonista di Patrovita, mi è parso abbastanza deludente. Infine la Harrold (Monique nel film, l’amante di Schwarzy) non fa altro che “la ragazza di…”, un classico nei film e nella vita per molte donne, per me è da giudicare senza infamia e senza lode, ed è già un pregio visto che molte attrici non sarebbero riuscite a tener testa ad un attore ingombrante (in tutti i sensi) come Schwarzy, lei invece ci riesce.

Film adatto per una serata con gli amici giusti, birra a fiumi, niente ragazze e discorsi in libertà.