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INCANTESIMO NAPOLETANO regia di Paolo Genovese, Luca Miniero

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MiaWallace     4 / 10  22/12/2003 17:44:19Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
L'ho visto aspettandomi una commedia divertente e vivace, sono rimasta molto delusa. Gli attori recitano bene (tranne la figlia milanese), la madre è brava ma non da David di Donatello. L'idea è molto originale e poteva dar luogo ad un film veramente carino, ma questo proposito non è riuscito. E'-diciamoci la verità-veramente noioso, si fa molta fatica a seguirlo. Non dico che la lentezza di un film sia determinante per darne un giudizio negativo, ma è pur vero che se un film annoia, per quanto la recitazione e l'idea possano essere valide, non merita la sufficienza...come ha scritto uno in questa pagina, il risvolto drammatico finale è eccessivo e nemmeno parodico, il film non è per nulla comico, ma non riesce neppure ad essere tragico. Resta sospeso in un limbo di indefinitezza che non permette di catalogarlo nè come satira, nè come dramma, nè come allegoria. Eccessivi i commenti dei due parenti che mentre fanno il ragù parlano della "creatura" come di un mostro, e neppure in maniera divertente. Totalmente fuori luogo le riprese dei due che trombano e parlano: il film appare delicato, quasi irreale, monotono e monocorde, e quei due indiavolati che si ribaltano nel letto mal si accordano con tale contesto. Mi interesserebbe sapere le motivazioni di chi ha trovato bellissimo questo film, perchè magari la mia visione è limitata, vorrei capire cosa si possa trovarvi di gradevole, al di là della noia pazzesca.
_Orion  19/02/2004 16:29:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
De gustibus, ma l'indefinitezza del film non la colgo. E' un film che trova la sua comicità nell'assurdo e nell'improbabile. Le interviste hai parenti sono spassosissime, e mi hanno piegato in due dalle risate, in particolar modo gli zii che fanno il ragù( per non parlare dei torresi). Certo i loro giudizi non erano seri, o quanto meno dovevano far riflettere. Credo che non hai visto il film nell'ottica giusta(chiaramente non è una critica)
Invia una mail all'autore del commento lunapapa69  22/12/2003 19:16:43Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Effettivamente il film , con la sua tematica dell'integralismo culrurale poteva essere sviluppato meglio. Su questo sono d'accordo. Per quanto riguarda la lentezza , a mio avviso, è legata al fatto che ci troviamo di fronte ad un "fare recitativo"( trasposto al cinema) tipicamente teatrale e per questo più lento e più esigente nel richiedere la partecipazione dello spettatore ( ricorda che la maggior parte del cast proviene dal teatro ). Il film oltre tutto è volutamente surreale, grottesco ed è proprio all' interno di questa cornice che si devono valutare i gesti e i comportamenti dei protagonisti. Bisogna assumere il punto di vista dei protagonisti per poterne fare una valutazione giusta. il fatto che tu parli di alcune sequenze " fuori luogo" è comprensibile solo nel caso in cui presupponi che tutto il film è "un fuori luogo", cioè un luogo "altro" dove lo spettatore deve entrare se vuole effettivamente penetrare a fondo il film . Se non accade questo rischiamo di usare delle chiavi di lettura che non ci permettono di interiorizzare correttamente il film. Nico
MiaWallace  26/12/2003 17:33:04Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Potresti avere ragione, ma la lentezza spaventosa non può passare in secondo piano nella mia valutazione del film. E'molto bella la tua visione teatrale, e per altro giustissima (io non ci avevo pensato, e non sapevo che gli attori provenissero dal teatro), ma non per questo ciò che è teatrale dev'essere così noioso, statico, immobile. Le musiche, ad esempio, potevano essere scelte meglio, a fare da sfondo alle inquadrature ferme, agli scenari suggestivi, oppure a fare da cornice al silenzio. Può darsi che, come osservi tu, io non sia riuscita ad entrare nel luogo "altro" che il film propone (ammesso che lo proponga davvero. Sai, spesso le interpretazioni dei film sono più generose e più ricercate dei film stessi): ammetto che forse la voglia di addentrarmi in questo luogo altro mi sarebbe sovvenuta, se solo la noia che ho provato guardando il film non mi avesse impedito di farlo. A questo punto la questione è soggettiva: la scorrevolezza di un film , la sua vivacità, possono essere fondamentali per qualcuno (me ad esempio!!) e non così importanti per altri, come forse pensi tu, da quello che ho capito, che hai cercato di andare oltre la noia per cogliere significati nascosti. Ciononostante vorrei chiederti ancora una cosa: il luogo altro di cui tu parli, dove si colloca esattamente? Qual è il mistero che tiene unite scene tragiche ma non comiche, scene drammatiche, sequenze di sesso grottesco, ridicolo e una fastidiosa voce narrante(di Assunta da vecchia)? Grazie, ciao!
Invia una mail all'autore del commento lunapapa69  29/12/2003 18:28:44Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Le domande che mi poni hanno un'unica risposta : il Surreale, inteso sia come genere ma anche come "elemento che fa da collante" che tiene unite le scene drammatiche e comiche. Oltre tutto rappresenta la griglia di partenza per poter "leggere" correttamente il film : cioè bisogna presupporre che ci troviamo di fronte ad una realtà volutamente surreale, caricaturale, eccessiva (questo è il "luogo altro" di cui parlavo precedentemente, quindi tutto il film è un "luogo altro"), che inevitabilmente "fa a pugni" con la realtà effettiva (la nostra realtà). A questo punto a prescindere dal giudizio ( bello o brutto che sia )che il film suscita in noi, è necessario "entrare nella storia, in quella particolare realtà" che il film offre alla nostra mente per poter giustificare e comprendere personaggi e situazioni . Se invece li valutiamo dalla nostra realtà, se cioè la nostra mente rimane "seduta" come il nostro corpo durante la proiezione del film, è difficile comprendere il perchè di certi atteggiamenti, delle situazioni, l'apparente incoerenza nel legare le scene comiche, drammatiche e quelle più patetiche. Ribadisco il film non è eccezionale, di sicuro come hai detto te non è facile "starci dietro".. ma ciò che sostengo mi sembra una premessa irrinuciabile per " possedere" il film . Aggiungo un'ultima cosa : il titolo del film, "incantesimo.." già rimanda a qualcosa di magico, di onirico a qualcosa che sfugge dalla pura razionalità. Il film stesso quindi già nel titolo ci dice quale sentiero dobbiamo seguire per poter meglio valutare e comprenderela la storia. Attenzione: la storia, non il film. La valutazione del film, come prodotto qualitativo è tutt'altra cosa. Qui come hai detto te la questione è soggettiva : può piacere/ non piacere. Nico
MiaWallace  17/01/2004 17:51:58Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Hai ragione, in effetti la chiave interpretativa del film non può che essere quella di includerlo nell'orizzonte del surreale. Questo è per altro evidente, il fatto che sia caricato lo è altrettanto. Mi ha fatto piacere riflettere sull'orizzonte interpretativo in cui poter inquadrare la storia, del resto nel momento stesso in cui ci sforziamo di dare un'interpretazione razionale ad un film che come dici tu razionale non è, finiamo col rovinare tutto, e con il fare un tentativo vano. Come si fa a dare uno sguardo irrazionale razionalmente? Ovvero, com'è possibile cogliere l'irrazionalità del film se nel momento in cui intenzionalmente ci sforziamo di coglierla siamo inevitabilmente razionali? quello che voglio dirti è che alla base di questo film c'è un paradosso: è irrazionale ma richiede uno sforzo razionale per addentrarvisi, per capirlo, per comprenderlo meglio. E'questo che mi ha lasciato perplessa. Dovrebbe essere il nostro primo sguardo, quello ingenuo, quello quotidiano, il migliore per cogliere l'irrazionalità del film, proprio perchè si tratta di uno sguardo spontaneo, meno razionale di quello meditato, successivo. Beh, perdona queste mie divagazioni, al di là di questo il mio voleva essere un giudizio qualitativo sul film, per questo l'ho giudicato in maniera negativa. Sul fatto che abbia una sua chiave di lettura e che il luogo altro a cui rimandi l'intera storia siano interessanti, non ho invece nulla da obiettare, sono d'accordo con te. Grazie, ciao, vale
_Orion  19/02/2004 16:28:40Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
De gustibus, ma l'indefinitezza del film non la colgo. E' un film che trova la sua comicità nell'assurdo e nell'improbabile. Le interviste hai parenti sono spassosissime, e mi hanno piegato in due dalle risate, in particolar modo gli zii che fanno il ragù( per non parlare dei torresi). Certo i loro giudizi non erano seri, o quanto meno dovevano far riflettere. Credo che non hai visto il film nell'ottica giusta(chiaramente non è una critica)
Marco da Roma  16/01/2004 22:40:22Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"uno" ti ringrazia
MiaWallace  17/01/2004 17:42:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ah, ho riletto il mio commento e ho capito! Scusa, ciao, grazie a te :-)
MiaWallace  17/01/2004 17:41:11Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non capisco la tua battuta