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EILEEN regia di William Oldroyd

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stratoZ     5 / 10  15/03/2024 20:12:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

L'ho trovato un thriller piatto, poco originale e con una tensione appena percepibile, apprezzabile il twist narrativo praticamente a tre quarti di film, ma non basta a risollevare la pellicola.
Buona parte del film mostra la difficile vita della protagonista Eileen, una ragazza dalle basse ambizioni che si è accontentata di lavorare come segretaria in un carcere dopo la morte della madre e con un padre alcolizzato che riscontra sempre più problemi sia caratteriali che di salute, sola e incompresa, vive nel freddo New England degli anni sessanta, dove diciamocelo, non è il massimo della vita.

Le sue giornate cambieranno radicalmente quando al carcere verrà assunta l'affascinante Rebecca, una psicologa elegante e spigliata, per tutta una buona prima parte il film si concentrerà sull'ossessione di Eileen nei confronti di Rebecca è pieno di sguardi ammiccanti e momenti in cui la osserva continuamente mentre svolge il suo lavoro, vi è un forte uso della soggettiva ma anche dei controcampi a mostrare gli sguardi di Eileen, trasmette bene la fissazione morbosa così come l'apparente irraggiungibilità di Rebecca.
Pian piano i rapporti si stringeranno e complice anche il fatto che Rebecca è nuova del posto e non sa dove uscire più volte si ritroveranno insieme, come nella scena del locale in cui ballano e la Hathaway tira una gomitata ad uno che ci stava provando molestamente.

Si arriva all'ultima parte di film in cui vi è questa sorta di twist finale, che in effetti coglie di sorpresa, cambiando totalmente il tono e la tematica della pellicola, si passa da un momento più tipico del dramma sentimentale, in questo presunto appuntamento che hanno la sera di natale al vero e proprio thriller, con questo ostaggio tenuto da Rebecca che è la madre di uno dei ragazzi del carcere che ha ammazzato il padre dopo aver subito degli abusi, purtroppo è tutto sviluppato in maniera troppo frettolosa, e alcune scelte sono francamente incomprensibili e dettate dal caso, considerata anche la durata del film, per nulla consistente, il tutto si riduce ad una corsa nei minuti finali che non permette di gestire la tensione, si conclude tutto in fretta e furia e non lascia neanche tempo allo spettatore per empatizzare col dramma di Eileen.

Tra i punti forti del film ho trovato la fredda ambientazione del New England, quasi da thriller nordico, dalla fotografia sbiadita e assimilabile alle condizioni di solitudine e irrealizzazione dei personaggi, assieme a delle interpretazioni comunque buone, la Hathaway doveva fare la donna di grande fascino e ci è riuscita alla grande, cambiando anche registro nella parte finale in cui esce un po' di più il suo lato "malato", la McKenzie invece recita bene una parte introversa e contenuta, con l'ossessione verso Rebecca che cerca continuamente di mascherare.

Questi fattori risollevano il film ma non bastano a garantire la sufficienza, si poteva gestire il tutto molto meglio, registicamente non riesce ad essere d'impatto quasi mai, si dimentica nel breve termine, il montaggio di certo non aiuta, se nella prima parte dilata il giusto per far trasparire le emozioni del personaggio principale, manda tutto all'aria sul finale, abbastanza incomprensibile una realizzazione del genere.