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SALTBURN regia di Emerald Fennell

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Thorondir     4½ / 10  06/04/2024 16:34:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Meglio soprassedere su alcune scelte formali, incoerenti e persino sbagliate (sbagliare raccordi e stacchi di montaggio nel 2023 è roba da ritiro immediato di tutte le macchine da presa). Meglio soprassedere anche sulla "fotografia da instagram" e questi colori sparatissimi che sono talmente abusati da essere diventati irrealistici anche quando usati in senso realistico (e qui bisognerebbe chiedersi se la scena in cui, chiudendo le tende, tutto diventa rosso, sia stata pensata con la volontà di rendere un effetto realistico o meno. Di certo quei rossi proiettati a causa della chiusura delle tende sono totalmente impossibili). Poi ci sarebbe da soprassedere su tante altre cose ma di qualcuna bisognerà pur parlare: e allora basta dire che mascherandosi da critica al mondo della neo-aristocrazia frivola ed eccessiva che vive nei castelli (anche qui, c'è molto di instagram) la scalata di Oliver è girare "Parasite" in Uk, salvo che la Fennell non ha nulla del genio di Bong Joon-ho. Ed ecco qui che a grattare fino in fondo questo "Saltburn" ne viene fuori un film paurosamente reazionario: una piccola borghesia (che ci viene esplicitato non essere povera, ma di certo neanche benestante) che vuole assaltare il castello dei ricchi non perché politicamente motivata a "cambiare il sistema" ma perché parassitaria ("sono un vampiro" dice Oliver, e quindi figura di chi vive del sangue degli altri) e che di quell'aristocrazia vuole solo l'immagine, lo "status". Non contenta la Fennell si degna anche di esplicitarlo con uno spiegone riassuntivo bambinesco da far paura (ma d'altronde è un film pensato proprio per certi adolescenti instagram-fusi che senza spiegazione non comprendono, con buona pace di chi si sentirà toccato da queste parole). E come si "riempie" il nulla? Con immagini catchy, attori in posa e qualche scena "disturbante" (se vi disturba questo significa che di cinema ne avete visto poco).