caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

PERFECT DAYS regia di Wim Wenders

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Invia una mail all'autore del commento kowalsky     7 / 10  16/01/2024 01:55:32Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Wim Wenders è perfettamente compatibile con il mio modo di vedere "lo stato delle cose" oltretutto adoro i suoi film "tedeschi", con quell'europeo che sognava l'America dal letto di casa. Citava Patricia Highsmith (anche qui) ed era amico di Nicholas Ray, immortalato in quel testamento di Vita e di Morte che era l'immenso "Lampi nell'acqua". Amava Hammett, Sam Spade, forse Richard Ford e Keruack. Poi l'Amwrica l'ha trovata e rivista a modo suo, lo sguardo comunque universale, l'amore per il Rock e via dicendo. Negli ultimi due decenni si era un poco perso in se stesso, ma aveva realizzato alcuni dei più bei documentari mai visti al cinema (lunga lista di capolavori). Dovrei dire Perfetto di Perfect days che mi ricorda forse "Nel corso del tempo" o forse Ozu contemporaneo, ma a ben vedere ha lo stesso stile minimale del primo Jim Jarmusch. Dovrei dirlo, magari lo penso pure, ma non lo trovo il Capolavoro che si dice in giro. La traiettoria del titolo come una nota canzone rock mi sembra abusata, come l'epilogo del piano sequenza, e forse anche la colonna sonora è fatta di scelte troppo prevedibili e sfruttate ovunque, dagli Animals a Nina Simone a Patti Smith. Sì mi sembra più Jarmusch che Wenders, con qualche vago accenno delle (efficaci) location urbane che sembrano uscite da "L'Eclisse" di Antonioni. Hirayama fa pensare solo che un uomo di tante letture non può desiderare di fare una vita "professionale" del genere, di pulire i gabinetti pubblici. Sì ama così poco? O non si pone quesiti del genere? La scena migliore, la più toccante, è l'incontro del protagonista con un uomo malato che ha appena rivisto la sua ex moglie. Ma complessivamente il film mi ha emozionato poco, non ci ho trovato quella complessità psicologica che giustifica un grande film. Interessante, ma sotto sotto prevale una sorta di lietezza umorale del protagonista che assolve ogni presunta malinconia o frustazione