emmepi8 8 / 10 07/01/2007 12:38:07 » Rispondi Tratto liberamente dal romanzo di Ferrero, e sceneggiato da Furio e Giacomo Scarpelli, Francesco Bruni (fido di Virzì) e lo stesso regista. Ottima scrittura, molto fluida sulle corde della commedia all'italiana attualizzata. La scuola di Magni la si percepisce, ma a differenza del maestro romano che spessissimo si è perso per strada pur con idee geniali, Virzì ha saputo sfruttare l'argomento storico, dicendo molte cose importanti, collegandolo con il quotidiano. L'ambientazione è ottima, grazie anche un Frigeri che sa perfettamente quello che fa, rendendo tutto vivo e mai forzoso, in accordo completo con Millenotti, costumista; questi due elementi sono parte integrante dell'operazione, che spesso in questo tipo di cinema sono trascurati a torto, per motivi di economicità.Una squadra di attori tutti eccellenti, che Virzì ha naturalizzato tutti al dialetto toscano, escluso la Bellucci di cui ha sfruttato l'accento umbro e Auteuil con il suo accento francese; tutti partecipano alla direzione in maniera entusiasta e giusta. Sentivamo il bisogno di una quadro di un epoca che ha dato dei buoni frutti cinematografici, ma che da diversi anni era stata trascurata. E' riuscito a trattare una figura come Napolepne in una maniera vera ed umana, prendeno il personaggio mitico e facendolo scendere dalla sua scala, da cui, però,non dimenticherà mai le sue prerogative politiche. Fa tenerezza il personaggio di Martino che arriva il 6 di maggio 1921, il giorno dopo la morte di Napoleone, per compiere la sua missione. Ottima fotografia di Alessanro Pesci, nuovo dio del nostro cinema recente (quanti ottimi professionisti abbiamo nel nostro cinema, invidiati e adoperati da mezzo mondo). La critica che riconosce in pieno la metafora di Berlusconi, mi sembra poco appropriata, se non fuori luogo e sminuitiva del valore stesso del film.
Paolo Virzì: Bravissimo ha fatto un ulteriore passo in un tipo di cinema, di cui nessuno (ci scommetto!!) gli avrebbe attribuito; questo autore regista invece non manca mai di sorprendeci; lui dice di essere capitato al cinema senza arte né parte, ma fin dal suo esordio la sua voglia di farlo lo ha sempre assalito, con tutto il beneficio possibile. Deniel Auteuil: Perfetto, un Napoleone, che forse , nessuno aveva pensato ma che che lui ha saputo fa vivere veramente. Apprezzo moltissimo la sua recitazione in cui viene rispettata la sua lingua e la sua voce. Monica Beluucci: Alla faccia dei maligni e dei detrattori, ha dimostrato di saperci fare e molto, conducendo il suo ruolo in maniera umoristica e non solo; Virzì ha saputo sfruttare le sue doti e metterle in evidenza senza riserve. La sua autoironia va premiata con un BRAVA. Elio Germano: Bravo e davvero, impensabilmente (dato lo spessore del ruolo)in parte, ma già aveva dato traccia di sè in altre occasione e qui ha dato una conferma importante.