caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

C'E' ANCORA DOMANI regia di Paola Cortellesi

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
matt_995     8 / 10  07/11/2023 19:38:59 » Rispondi
Il mio rapporto con la Cortellesi, negli anni, è stato altalenante. La adoravo ai tempi di Mai dire, attrice e autrice comica di siparietti che ancora oggi cito a memoria: la strozzina di Strozus, Olmo e Vanette, l'inviata de La vita in diretta, tutti personaggi straordinariamente portati in scena che rivelavano anche l'immensa intelligenza e sagacia della loro creatrice (un po' come la Fanelli, oggi, con lo show di Lundini).
Poi il passaggio al cinema con un paio di ruoli drammatici interessanti (Piano, solo, Due partite) e infine la consacrazione col David di Donatello (sigh) per Nessuno mi può giudicare, film oggettivamente scarso che aveva anche avuto il demerito di inaugurare tutto un nuovo filone di commedie italiane borghesi fintamente intelligenti (le famose commedie italiane che fanno pensare, boh) ma in realtà fuffa senza idee e sviluppi, firmate dai vari Bruni, Brizzi o lo stesso Milani compagno della Cortellesi (tutti registi praticamente interscambiabili). Una cinematografia, insomma, decisamente deludente, quella di Paola, da cui mi sento di salvare solo Il gatto in tangenziale.
Per questo motivo, ho approcciato al film con scetticismo. E in effetti il film parte normalmente, senza deludere ma al contempo senza grossi guizzi, eppure due cose mi hanno sorpreso quasi subito: la mancanza della solita struttura narrativa dei film succitati, scritti con la copia carbone del viaggio dell'eroe vogleriano. Qui no, qui abbiamo un film che si prende i suoi tempi per raccontare la Roma dell'immediato Dopoguerra. Nessun idea acchiappona High concept, nessun ammiccamento al pubblico più distratto. E poi un paio di sequenze oniriche che denotano una certa inventiva fuori dal comune, sia in regia che in sceneggiatura. Allora, a metà film, mi dicevo "Dai, sembra un bel film... Probabilmente andrà tutto in vacca con un finale senza mordente, ma pazienza!". Ebbene, sono stato felice di ricredermi, perché è nella seconda parte che il film dà il meglio di sé, dopo aver ben seminato tanti elementi. Una comicità a volte slapstick, a volte nerissima si diffonde per tutta la seconda metà (l'aiuto del soldato, il funerale e così via). Una gioia per lo spettatore italiano, ormai disabituato a vedere cose così divertenti e ben scritte. E infine il finale vero e proprio: un messaggio preciso, politico, che non ha paura di dire la propria. Quanto spesso ricapita nel cinema italiano commerciale di oggi?

Se proprio devo trovare delle pecche: la fotografia in b/n è scolastica, senza profondità. E la recitazione (Mastandrea e Colangeli esclusi, davvero perfetti) non è al massimo e la stessa Cortellesi a volte si perde in faccette fin troppo sopra le righe.
Chapeau, tuttavia, a quella ragazza che sembra tornata alla freschezza e brillantezza della gioventù a Mai Dire!