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LA TERRA regia di Sergio Rubini

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kalixoo     5 / 10  06/03/2006 22:04:36Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Riporto testualmente da una intervista di Sergio Rubini, pubblicata sul sito internet della RAI:

"Il film cerca di raccontare l'impossibilità di affrancarsi dalla propria terra d'origine" ...

"Sono andato via dalla Puglia a 18 anni, non sono in grado di esprimere un parere su cosa è diventata oggi, per me è solo un luogo della memoria"

"C'è un delitto senza castigo, Luigi deve fare i conti con una giustizia molto ambigua che si basa sulla legge degli uomini e non su quella dello Stato. Avvicinandosi alla terra, deve misurarsi con i costumi di quel luogo primitivo e della tribù. L'identificazione di quel modo di farsi giustizia con il modo del sud un po' c'è e, sulla carta, è una provocazione"

Ecco ora il mio commento:

avrei tante cose da dire che neppure so da dove cominciare. Prima di tutto devo dire che, non solo sono un pugliese, ma che si dà il caso che io viva più o meno negli stessi luoghi in cui il film è stato ambientato.

Le critiche principali che ho letto su questo film possono riassumersi in tre parole:
1) folcloristico
2) meridionalista
3) superficiale

Credo che Rubini avrebbe potuto evitarsi molte critiche ambientando il film una quarantina di anni fa. Lui stesso dice che è emigrato dalla Puglia tanti anni fa. Penso che la sua memoria di questi luoghi sia troppo remota per poter dare una descrizione realistica di quanto sia cambiata in questi anni.
Oltretutto Rubini è originario di un altro luogo della Puglia. Sì perché secondo le regole di questa mentalità (tipica dell'emigrande incolto della grande migrazione di anni passati) i luoghi non hanno una loro precisa identità ma viene tutti riversato in un calderone generico chiamato SUD. Come se all'interno di questo non ci fossero differenze che vale la pena sottolineare. In realtà ci sono spesso differenze anche profonde. Ma tant'è, dobbiamo rassegnarci all'idea di essere "meridionali" e non di Mesagne o di Manduria, Andria, Corato, Lecce, ecc. Ma di contro, i posti che godono di maggiore prestigio hanno tutti una loro ben precisa identità, non importa quanto piccoli essi siano: Bardonecchia, Bassano del Grappa, Merano ecc.

Rubini sbaglia fin dalla primissima scena: stazione desolata, paesaggio quasi da film di Sergio Leone, canicola (il film è ambientato in primavera ma girato in estate). Il film è ambientato nel 2005, ma stranamente il personaggio (professore universitario) arriva in treno (i treni della memoria di emigrante di Rubini), mancava solo la valigia con lo spago per completare il quadretto. Per chi non lo sapesse, l'aeroporto dista appena 10 minuti da Mesagne e guarda caso (potete controllare) ha ben 9 voli giornalieri proprio con Milano (la città da cui proveniva il nostro protagonista). Ma certo, Rubini doveva rappresentare la solita immagine del sud.

Aspetto linguistico:
Lo sapevate? I posti che non hanno un loro idendità, non hanno neppure una loro lingua. Così come si usa il termine generico di "marocchino" per indicare tutti quelli che provengono dal nord africa, ma anche da altre zone dell'africa, perché anche in questo caso si tratta di luoghi di scarso prestigio (agli occhi dei più, non miei), anche nel caso dei personaggi del film, il nostro regista non si è preso la briga di far recitare gli attori con l'accento del luogo. Sembrava la parodia povera della babele. La lingua prevalente era il barese (inteso come provincia), ma ho sentito anche il campano e qualche altro accento non identificabile. Nessun accento brindisino. Nessuno. Ma tanto il luogo non ha identità, non ha importanza.

Il film sembra il racconto che del sud fa l'emigrante incolto di 50 anni addietro.

La storia in sé non era male, ecco perché il mio giudizio e sulla quasi sufficienza, ma erano troppo irritanti gli altri aspetti per poter apprezzare il resto.

Ah Rubini....sappia che a Mesagne, in ogni periodo dell'anno, le strade brulicano di gente (le sue erano desolate) e soprattutto, anche in questi centri piccoli (non troppo) della provincia, il traffico a volte ci impedisce di trovare parcheggi e spesso si resta invischiati nel traffico. Nella sua immagine stantia del SUD, sembra quasi che i mezzi di locomozione non esistano. Lei ha raffigurato una realtà falsa. Ha ragione lei quando dice che ha ripescato nella memoria, ma allora lo doveva ambientare 40 o 50 addietro. e la prossima volta non confonda i dialetti e le lingue, che sono diversissimi. Un buon film va anche studiato. Lei non lo ha fatto, mi spiace.

Aspetto il suo prossimo film nella speranza che possa riflettere se mai leggerà queste righe
lezrael  07/03/2006 08:56:06Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sono d'accordissimo su ogni parola che hai detto... Anche io sono di Pugliese ed abito in pr. di Bari. L'ho dettto a chi era con me quel giorno: l'arrivo in treno, la stazione desolata lasciata all'incuria più totale, il sole, neanche un cellulare per chiamare il fratello che nn arriva, le strade assolate e deserte...
Forse Rubini ha racccontato la Puglia che si ricordava, non quella di oggi.
Pecca senza dubbio rilevante, ma ciò non toglie che è un bel film, che mi ha emozionato, in cui ritrovo forse i miei sentimenti ed istinti più profondi. Forse il tuo voto non ha tenuto conto degli altri aspetti del film...
gerardo  07/03/2006 18:27:11Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Eh già... E' un Sud che piace, quello, caro conterroneo corregionale.
Invia una mail all'autore del commento Andrea Lade  08/03/2006 02:09:38Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ragazzi pero'cercate di essere un po' superiori.Sto leggendo diverse critiche da parte di pugliesi che pero' permettetemi sono un po' banalotte.Ricordatevi che l'arte è una rappresentazione della realtà ,e non l'imitazione di questa.Ognuno riproduce ciò che vede a sua immagine e somiglianza e non a immagine e somiglianza del reale.
Siccome questo film non ha la pretesa di essere un documentario, nè tantomeno un trattato di urbanistica su Mesagne ,ma racconta una storia ,un giallo ambientato nella "sua "Puglia e non nella Puglia reale che vivi tu ,fai passare la libera interpretazione del regista e concediti un relax che il cinema vuole regalarti.D'altra parte cerca ,anzi cercate di vedere ogni immagine "folcloristica"come il SIMBOLO di qualcosa di reale o comunque di presente nell'idea del regista.
Non vi è piaciuta la canicola?Il significato è forse di più ampio respiro..tutto quel sole è l'immagine cosi' come appare ad un uomo che da anni vive nella nebbiosa Milano.
Non vi sono piaciuti i dialetti non specificatamente brindisini?Forse sono cosi' come appaiono ad un uomo che da anni latita dalla sua terra d'origine.
Insomma le interpretazioni sono moltissime e un film non va letto con i sottotitoli ma nemmeno con una mente pregiudiziale tesa a difendere a spada tratta le ingenuità stilistiche(volute o non)di un regista che comunque ha creato un'opera molto valida.
Io vado tutti gli anni in Puglia in vacanza perchè è la mia regione preferita credimi e non lo dico con il tono radicalchic di un settentrionale snob,ma con il tono di un romano che si è girato mezzo mondo e che considera le provincie di Taranto ,Brindisi e Lecce (le altre le conosco poco) tra i più bei posti al mondo,ma devo dire che paesini semidisabitati d'estate ce ne sono proprio un bel po'.Magari non Mesagne..ma altri sì fidatevi.
Comunque il mio commento è poco sotto,grazie Andrea
gerardo  08/03/2006 18:33:40Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Forse non mi sono spiegato bene. Rubini, o chi per lui, può rappresentare tutto quello che gli pare, ma ciò che tu chiami SIMBOLO, in riferimento alle immagini folkloristiche, è piuttosto il segno della della sua FURBIZIA. E' questo che irrita. In fondo chi se ne frega che a Mesagne parlino barese o brindisino, ci sia o meno il traffico, ecc.
Rubini usa determinati "simboli" solo come pretesto per compiacere i turisti come te e si dimentica della storia che deve raccontare. Fa leva su certi elementi (che acchiappano) senza preoccuparsi di darne un senso. Abbozza a quel conflitto meridionale tra perpetuazione (svuotata ormai dentro) di tradizione e arcaismi e avvento devastante di modernità; ma quel conflitto resta desolatamente (più dei campi e delle stradine di campagna) sullo sfondo.
E poi, le rappresentazioni nostalgiche fini a se stesse, di questi piccoli mondi antichi, puzzano sempre di mediocrità e di povertà di idee.
Invia una mail all'autore del commento Andrea Lade  09/03/2006 00:39:24Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Se leggessi il mio commento ,che qui nn ripeto per rispetto a te(questo è il tuo spazio) vedresti che anche io ho notato un aspetto un po' folcloristico della cornice del film.
Ma il punto è proprio questo:tu decontestualizzi degli elementi creando dei sottotesti che in realtà sono solamente la superficie del film;credo che tu pecchi di abuso di interpretazione perchè rendi protagonista una scelta periferica del regista;è vero che il film attira e vuole attirare anche un certo tipo di clientela ed è vero che esiste un marketing che rende più appetibile il film,ma è un piccolo valore aggiunto ad una storia ottimamente recitata e diretta (per me )in modo esemplare.
Detto questo e pur discostandomi dalla tua conclusione apprezzo molto la tua critica ma io se fossi in te sarei meno rigido nella valutazione e cercherei di sentire e di verbalizzare le emozioni che mi danno i dialoghi,la sceneggiatura,la fotografia senza fare troppa dietrologia.Un po' di dietrologia va bene..un po'...ma non troppa:dietro OGNI film esiste un piccolo processo di marketing,anche dietro alle pellicole non governative comuniste sovietiche degli anni '20
kalixoo  09/03/2006 18:00:28Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Caro Andrea
una premessa, io adoro i forum perché in questo modo si ha la possibilità di potersi confrontare con chi non ha le nostre stesse idee. Sono anche l'amministratore di un forum di un sito che gestisco io, ma è di tutt'altro argomento. Si tratta del mio lavoro. Ma va bene, questo non c'entra.
Sai? la mia critica (anzi la mia opinione) va ben al di là del film di Rubini, che nonostante tutto io continuo a trovare non sufficiente. Non solo per gli aspetti che ho esposto nel mio primo intervento.
Il suo film è solo il frutto di una mentalità e di un comune modo di vedere il SUD. Sai le mie sono valutazioni anche fatte sulla base delle interviste fatte a Rubini e dalle stesse parole dette da lui prima della proiezione in sala. Non so dove tu abbia visto il film, ma in quasi tutte le sale pugliesi, la Minerva (casa distributrice) ha organizzato una presentazione del film che precedeva il film stesso. Nel mio caso c'era Rubini ed Emilio Solfrizzi (barese).
Io contesto profondamente il suo (e non solo) concetto di SUD. Lui parla di "sud del mondo". Ma cosa significa, al di là della banalità dell'affermazione. Esiste un sud del mondo? E chi ne fa parte? Vorrei tanto saperlo. E quali sono le caratteristiche comuni di questo luogo virtuale o reale? Tu sai rispondere? Non ti pare un concetto superficiale frutto solo di cliché e luoghi comuni su posti che non si conoscono affatto? Io amo il cinema, il teatro, la letteratura e posso fruire di tutto con diverse modalità. Posso vedere il programma leggerissimo che in quel momento ha solo una funzione rilassante ma posso vedere anche qualcosa di più impegnato, qualcosa che mi spinga riflettere. Questa opera di Rubini forse nella sua mente aveva grandi pretese, ma invece è stata riproposta una immagine superficiale, vecchia, stantia di un sud che non si è mai evoluto. Sì un prodotto commerciale per turisti.

Hai mai notato, per contestualizzare la mia polemica, che anche quando si vedono in TV le pubblicità, quando si vuole rappresentare genericamente l'italia ci sono sempre personaggi del centro/nord (si sente dai loro accenti) mentre nelle pubblicità il sud è sempre rappresentato in maniera folk? Capisco le loro motivazioni commerciali. E poi il target medio non è così alto, allora perché far vedere delle cose in cui nessuno si identificherebbe.

Quanto ai paesini desolati che tu hai visto. Anche io viaggio molto, le regioni italiane le conosco tutte e gran parte dei Paesi europei e quella stessa "desolazione" la puoi trovare dalla valle d'Aosta alla Sicilia. Nei piccoli centri. La contrapposizione nord / sud è troppe volte confusa con quella città/campagna.

Quello che più rimprovero a Rubini è il fatto di aver fatto un film "non pensato". IO adoro i soggetti pensati bene, le sceneggiature accurate. Insomma è un filmetto senza troppe pretese.

Il fatto che piaccia più a quelli del nord che a quelli del sud non mi meraviglia affatto. Avvalora la mia idea.

Il nord vuole vedere questo sud. Anche quando lo vede dal vero (tu sei stato molte volte) vede le cose che vuole vedere e non quelle che ci sono.



Invia una mail all'autore del commento Andrea Lade  09/03/2006 19:22:36Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Uhm uhm uhm...e ripeto uhm uhm uhm.
Che dire Kalixoo,per evitare di scrivere un poema mi limiterò a circoscrivere il mio commento sul tuo giudizio al film.
Hai detto una cosa giustissima:"La gente vede quello che vuole vedere" e ciò vale per i turisti settentrionali ad Ostuni(tra i quali non ci sono io perchè NON sono settentrionale) ,ma ciò vale ancor di più per coloro che come te vedono in questo film ciò che vogliono vedere.
Come ripeto per me sei soggetto di un abuso interpretativo che io non condivido:il film non parla della Puglia,o della campagna o della visione che Rubini ha della Puglia e della campagna,ma narra di una storia ambientata in una Puglia che Rubini vede o che vuole fare vedere,ilche è differente.
La cornice non è il quadro.....poi se Rubini(e ti credo sulla parola) utilizza termini così banali nella presentazione dei suoi film il problema è suo e di chi crede alle sue parole. Non sarà nè un sociologo,nè un territorialista,ma pemettimi di dire che è un bravissimo attore e un bravissimo regista.
Non acquisterò mai un suo trattato sulla geografia politica e non condividerò mai la sua filosofia sociale,ma vado con molto piacere a vedere un suo film che per me ripeto vale un 9 pieno per la sceneggiatura,colonna sonora,fotografia ma soprattutto per la recitazione:))
Andrea.


scognamiglio  20/12/2008 02:07:30Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Secondo me, non hai ben compreso il nocciolo della discussione.
Io che vivo ad una quarantina di km di distanza da Mesagne, e che conosco un bel pò di gente di Mesagne e so perfettamente quale è il loro dialetto, mi sono sentito offeso dal dialetto barese che nel film veniva parlato a Mesagne . Comprendi?? E' come fare un film su Roma e recitare in napoletano, non credi che sia un bel pò diverso??? E' come se non venissero riconosciute le proprie origini; è a mio parere questo è molto molto grave ed inrispettoso nei confronti di noi salentini. Spero tu possa capire.
gerardo  09/03/2006 22:35:06Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Se vai sul forum, ai commenti alla recensione di Giorgio Villosio sul film, c'è un piccolo aneddoto che conoscevo sui retroscena del film.

kalixoo  10/03/2006 17:40:13Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
sarò breve questa volta. lo prometto. ho visto tante altre cose nel film, l'ho detto nel mio primo intervento (altrimenti il voto sarebbe stato più basso del 5 che ho dato). ho apprezzato tante cose. Il mio era un intervento mirato su un aspetto, ma non ho mai scritto che fosse esaustivo. non è una recensione questa. capisco tutto quello che dici. quello che volevo dire è solo che il film non è originale...è tutto un "déjà vu". per una volta avrei voluto vedere qualcosa di nuovo in un film che racconta il sud. tutto qui. se dovessi fare un voto all'originalità allora sarebbe zero. due anni fa ebbi la stessa impressione su EDOARDO WINSPEARE nel film girato a Taranto "il Miracolo". anche quel film era molto banale.
pensi che un giorno riuscirò a vedere un film ambientato in Puglia in cui non emerga preponderante l'aspetto folk e in cui si abbia rispetto per un luogo che ha una sua identità ben precisa, forte anche se sconosciuta ai più? solo una volta.... immagina che in Germania, Francia, USA, UK facessero solo film ambientati in Italia che parlano di mafia, spaghetti, sole, mandolini...credo che dopo un po' di anni anche tu avresti un forte desiderio che qualcuno guardasse l'Italia sotto un altro aspetto....
mi spiace di non essere d'accordo neppure sugli attori. non tutti

nonostante tutti Rubini è meglio come regista, Solfrizzi non era adatto a questo ruolo e la Gerini non è un'attrice...
vorrei suggerire a tutti voi di vedere, per riappacificarmi in parte con Rubini, un film bellissimo di Tornatore " Una pura formalità". Qui ha messo insieme 3 registi (Sergio Rubini, Roman Polanski e Alberto Sironi) oltre al bravissimo Gerad Depardieu e li ha fatti recitare benissimo...il film poi è godibilissimo e bello......

Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  15/03/2006 19:22:21Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Premesso che sono pugliese e che non ho (ancora) visto il film, io non mi sono mai sentito offeso nella mia meridionalità dalle rsppresentazioni che Rubini fa della sua/mia/nostra terra; ho infatti visto ed apprezzato tutte le precedenti pellicole del regista barese, ed ho sempre notato questa sua visione surreale ed arretrata del meridione (si veda, su tutte, la scena del funerale iniziale de "L'anima gemella") in cui peraltro tutti ovunque parlano barese. Tale visione tende però a creare un'atmosfera fiabesca, quasi surreale, cui anche la terra contribuisce a dare un certo alone di misticismo. Detto ciò, apprezzo veramente molto i dibattiti così civili ed educati come quello che si è sviluppato attorno al film; in fondo è di questo che vive il cinema! Saluti
kalixoo  17/03/2006 14:05:22Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
grazie per il tuo intervento ma continuo ad essere, molto civilmente ed educatamente, in disaccordo. ripeto, quella che viene spacciata per immagine surreale (ma io non ci vedo nulla di surreale, scusa ma posso pensare solo a Luis Bunuel quando usi questo termine) è in realtà la solita immagine trita e ritrita del meridione. Io non ci vedo nulla di surreale in questo. Non mi sono identificato come pugliese né tantomeno il film mi sembra che abbia questo taglio surreale. Forse facciamo riferimento a due definizioni diverse. Io ho visto solo il "solito" modo di rappresentare un luogo che ha invece molteplici aspetti che Rubini non ha voluto considerare.
No, non mi sento offeso. Non è certo un film che mi può offendere. Senza voler fare una "analisi psicologica" del motivo del mio intervento, io mi limito solo a valutare la sua opera che ritengo mediocre nel modo in cui si è scelto di rappresentare questa realtà.
Per il resto il film è abbstanza gradevole in molti suoi elementi.
Il film è una giustapposizione di luoghi comuni. Sono in attesa di un'idea originale.
Grazie ancora per aver condiviso con me questa tua valutazione. E' molto bello potersi "incontrare" qui e parlare di cinema.
Ringrazio filmscoop per aver messo a disposizione degli utenti questo forum bellissimo.
Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  30/03/2006 12:55:13Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ho visto il film, e devo dire di trovarmi d'accordo con molte delle tue osservazioni, rubini ha fatto asicuramente un passo indietro rispetto ad altre su epellicole precedenti. Ed il fratellastro che parla napoletano è oggettivamente inascoltabile, ma il sei me l'ha strappato! Ciao, ed alla prossima!
scognamiglio  20/12/2008 02:15:10Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sono pienamente daccordo con te su tutto quello che hai detto. Purtroppo finchè bari sarà capoluogo di regione il SALENTO è come se non esistesse. E' importante distaccarsi da Bari, perchè solo così si potrà parlare del SALENTO.
Signori, il SALENTO e la puglia sono 2 regioni differenti