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LA TERRA regia di Sergio Rubini

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Invia una mail all'autore del commento Andrea Lade     9 / 10  28/02/2006 19:39:05Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un uomo allontanato per cause di forza maggiore dalla famiglia natia,torna dopo anni nel suo paese di origine e trova una situazione drammatica che riuscirà parzialmente a risolvere,ma non prima di essere entrato in contatto con il suo vero io lasciato sopire per anni dalla conformità di una nuova vita nel settentrione: innumerevoli sono gli spunti per godere di un film che già dalle prime scene mostra la sua vena giallistica che da molte recensioni gli ha valso il titolo di thiller.Lascio ad altri più competenti la denominazione del genere,ma vi dico che la tensione c'è e soprattutto per chi come me ha vissuto situazioni molto ambigue con personaggi di malaffare,molte scene sono particolarmente realistiche ai limiti dell'angosciante.
Concordo con la tesi sostenuta da alcuni che il tutto appare un po' troppo folkloristico,ma ricordiamoci che gran parte dei film rispondono purtroppo ad una logica di mercato:la spiaggetta cristallina,il paesaggio messapico,il paesetto dai vicoletti bianchi concorre a rendere un'immagine molto seducente e che strizza l'occhio ad eventuali turisti,ma questa è solamente la cornice.
Il quadro è molto ben fatto,con un ottimo cast in forma,fotografia coinvolgente che si avvale di soggettive sui personaggi dalle espressioni forti:i caratteri ne escono fuori molto ben definiti e credibili nonostante anche qui a volte si sfiori lo stereotipo dell'uomo del sud pugliese.Stereotipo però appena accennato e non disturbante.
La matassa si crea e si snoda in modo classico ,rispettando le regole del giallo all'italiana e ci lascia una soluzione impunita,una soluzione che vede trionfare ogni uomo che decide di lasciare l'eredità consacrandola agli affetti ,ma soprattutto alla libertà di vivere senza l'orpello della materia.
Una soluzione che lungi dall'essere una lezione morale per lo spettatore ,è un finale scelto per mostrare un'intelligente via di fuga da lesionistici intrecci familiari.
A me è piaciuto veramente molto e non sono stato affatto distratto dagli ammiccamenti del regista per rendere il tutto una piacevole attrazione esteriore.I sentimenti ci sono,vengono molto ben interpretati e fuoriescono dallo schermo in modo tangibile.
Giudizio molto positivo.
kalixoo  11/03/2006 19:10:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
...quindi il "vero io" di un pugliese è quello della trasformazione in "padrino" (dice a claudia gerini: "questo sono") mentre quando era ancora un milanese era una persona per bene, che rispettava le leggi, tranquillo, posato, distaccato...se non sono luoghi comuni questi...allora ditemi voi quali sono... sono pugliese e quando vado a milano anche io dico "questo sono" ma il mio "essere" somiglia più a quello che bentivoglio era all'inizio del film...quello che è diventato poi era nella solita immagine cliche che si ha del meridione in generale... tutte sciocchezze...credetemi....
non nego che sotto molti altri aspetti il film è godibile...ma la cornice, come la chiami tu Andrea, è banalissima...
Invia una mail all'autore del commento Andrea Lade  11/03/2006 19:31:21Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mah che dirti! Non possoche empatizzare tutta la tua emotività colpita e a questo punto ferita da questo film. Credimi mi dispiace, ma dovresti vedere tutto con più leggerezza .Leggerezza che non è superficialità; sei un ragazzo evidentemente sensibile ma diventi suscettibile se "senti troppo" là dove c'è meno da sentire.
"Questo sono" lo ha detto in quanto uomo , non in quanto pugliese ; si riferiva al fatto che un passato come il suo (vedi quello che ha fatto al padre) riemerge nonostante una vita borghese lo abbia allontanato dalle sue pulsioni primordiali..ma ciò ha poco a che fare con la sua pugliesità (permettimi il termine ti prego).
L'ambientazione (non mi stanco di dire che è pura cornice) fornisce una "possibile " chiave di lettura , ma non è la conseguenza diretta di quell'atteggiamento: il messaggio è "Un pugliese PUò essere così" e non "Un pugliese è così e basta".
Comunque io confermo il mio 9 e laprossima volta che lo rivedrò penserò a kalixoo..giuro!
kalixoo  12/03/2006 01:52:37Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
no, l'emotività non c'entra molto. guardo cinema da molti anni ormai. non solo americano o italiano ma potrei dire mondiale. era soltanto la constatazione del fatto che il sud viene sempre associato ad uno stereotipo e rubini non si è per nulla discostato da questo cliche. capisco che all'esterno è l'immagine del sud che ha più appeal: "il ritorno alle orgini" (pulsioni primordiali). come se tutto quello che appartiene al sud dovesse avere intrinsecamente qualcosa di primitivo, primordiale, luogo in cui ci sono ancora i veri valori...da contrapporre alla sofisticazione e a un modello "sviluppato" tipico dell'idea del nord, dove questi valori si sono ormai perduti. tutto questo non è vero....sarei stato d'accordo con te se il film, con gli stessi identici contenuti fosse stato ambientato a Merano e i personaggi avessero parlato con un accento genovese...allora ti avrei dato ragione...ma così no. così non posso....questo fenomeno è così tipico qui, credimi...rubini appartiene (con questa sua visione) ad una foltissima schiera di emigranti meridionali che hanno una visione (della memoria) del sud distorta...irreale... concordo con te in un fatto: il film può risultare piacevole solo per chi ha "ignoranza" di questo fenomeno.... ma ti assicuro che non c'è nessuna emotività nel mio giudizio....
ah ti ringrazio per il "ragazzo"....ma non credo di esserlo più ormai :-)
il sud è un concetto che non esiste ...ci sono le singole realtà....distinte...non mi piace questo modo di fare un minestrone .... ripeto è solo su questo aspetto che il mio commento si voleva soffermare... per il resto ci sono molte cose che del film mi sono piaciute....
grazie per le risposte caro Andrea Stalia
gerardo  01/03/2006 15:55:41Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ciao Andrea, è "Alcuni" che parla.
Volevo dirti che probabilmente la malavita, almeno dalle mie parti, al di là del macchiettismo con cui spesso viene rappresentata nei film di Rubini (macchiettismo che pure c'è nella realtà), è un tantino più cruenta e determinata del pezzente gretto arricchito che si vede ne La terra: là invece sembra un personaggio da commedia dell'arte, un "arlecchino" cattivo, ma in fondo innocuo.
Luigi/Bentivoglio: è il protagonista che torna dal nord al paese natìo con un'aria da spiantato. Ma non siamo nell'800 (e nemmeno nella Grecia di Omero), quando chi partiva era un po' costretto a tagliare definitivamente i ponti con le proprie origini. Anche se questo personaggio l'abbia fatto volontariamente, mi sembra improbabile che oggi, con le distanze incredibilmente ravvicinate dai mezzi di trasporto e di comunicazione, un emigrato ritorni nella sua terra così spaesato. Soprattutto non regge l'approccio con i fratelli rimasti in loco: anch'io ho un fratello che vive tra Milano e Roma e pur non avendo un legame strettissimo lo sento quasi tutti i giorni. Gli atteggiamenti e le reazioni dei 4 fratelli lasciano presuppore un lungo distacco fra loro, o meglio, fra i 3 mesagnesi e il "settentrionale". Un distacco comprensibile solo alla luce di dissapori, come tanti ce ne sono in famiglia, ma che nel film non viene evidenziato: ergo non esiste, se non fra i 3 rimasti in Puglia. Se non ricordo male, se non ho capito male, Luigi/F.Bentivoglio è andato via di casa da adolescente a causa dei contrasti col padre violento e blablabla...
Quello del personaggio spiantato e di ritorno dopo anni di "esilio" volontario è uno dei (tanti) chichés narrativi, anzi strutturali, di cui è costellato il film, un'altra soluzione facile facile per introdurre un personaggio "diverso" nel contesto che si vuol raccontare. Peccato che non sia stato aggiornato ai nostri tempi e che per questo risulti davvero poco realistico.
Il personaggio di Solfrizzi è un po' monco: non si capisce quale attinenza abbia col film la sua candidatura politica alle elezioni provinciali. Mi spiego meglio: nel caratterizzarci questo personaggio gli autori si preoccupano di mostrarcelo un po' arrogante, un po' arrembante, ma in fondo ca.gasotto e meschino, con SUV BMW, villa lussuosa kitsch e moglie baldracca a seguito, imprenditore d'assalto, ma con le pezze al ****, il cui tenore di vita è nettamente al di sopra delle proprie capacità economiche e che per mantenere il decoro da candidato vincente è costretto a rivolgersi allo strozzino mafioso di paese. Strozzino che presumibilmente gli dovrà finanziare la campagna elettorale (l'etica italiana vuole che ogni buon imprenditore si dedichi alla politica...). Queste storie realisticamente sono all'ordine del giorno. Su questo non discuto. Ma la caratterizzazione sopra menzionata, in questo film, è fine a se stessa: descrive (superficialmente) solo il personaggio, ma non le sue azioni. E' come se gli autori ci suggerissero una serie di informazioni su questa persona, ma senza mostrarcela mai.
Anche la biondina intraprendente sembra messa lì quasi per caso, giusto a stuzzicare certi pruriti (si accennava alle sue belle te.tte e alle scene di sesso pressoché inutili nelle quali è coinvolta), ma senza un reale motivo di fondo; la sequenza della scappatella nella torre durante il temporale (una delle meno riuscite e più patetiche) è emblematica più di ogni altra cosa su quanto sia vacuo il film e a corto d'ispirazione la scrittura che l'ha partorito: sa di comico involontario il repentino cambio d'intenzione da parte della ragazza che nel montare della passione, dopo aver trascinato volontariamente in quel posto appartato e romantico - a quello scopo - il sempre spaesato Luigi/F.Bentivoglio, proprio sul più bello, si blocca pensierosa e dice: "No, mi sembra di baciare un altro" [o qualcosa del genere, non ricordo bene]. Evidentemente gli autori non avevano altre soluzioni migliori (almeno più plausibili) per introdurci la storia del legame amoroso tra lei e... (non voglio spoilerizzare). Che poi s'è intuito già dalla prima apparizione della biondina che ci potesse essere qualcosa tra queste due persone (l'interessato, riferendosi a lei, dice a Luigi:" E' una ragazza speciale" ...).

Per il resto, ogni commento è superfluo. Non vedo come personaggi privi di spessore e motivatizioni possano rendere efficace una storia "thriller".

firmato
l'"Uomo del sud pugliese" (si spera poco "stereotipo")

Invia una mail all'autore del commento Andrea Lade  01/03/2006 20:18:25Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Rispondo al tuo lunghissimo intervento .
Rimango sostanzialmente d'accordo in linea di principio,ma non dimentichiamoci che l'arte è la rappresentazione della realtà ancorchè l'imitazione.Un ottimo regista siavvele di simboli,simboli più o meno comprensibili dal grande pubblico;a volte invece si avvale di clichè facili facili come dici tu ma in questo caso i clichè non sono troppo ovvi dai.
Sicuramente il boss della malavita pugliese è ben differente,ma che male c'è a rappresentare simbolicamente un usuraio in modo leggermente macchiettistico e di forte impatto visivo.
La tua genuina sensibilità artistica nonchè personale in quanto pugliese non deve crearti il pregiudizio di dover trovare aderenza assoluta tra i personaggi salentini (nord-salentini) e quelli reali.
Sono invece in totale disaccordo sull'appunto che hai fatto a proposito del ritorno a casa:oggi fin troppe situazioni volontarie e non, impongono ad un emigrante (siaall'estero che all'Italia) una distanza non sempre colmabile da informazioni mass-mediate,ancor più se l'emigrante in questione ha ucciso il padre...dai la storia del ritorno e del disagio iniziale è abbastanza credibile.
Betelgeuse  03/03/2006 00:09:53Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Io sono di Bari.

Stamattina ho incontrato per strada Emilio Solfrizzi.
E gli ho detto che vederlo lavorare con Sergio Rubini è stato per me, un piccolo sogno che si avverava.

Veramente un bel film...
gerardo  03/03/2006 12:07:19Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Che ti devo dire? Beato te!
La prossima volta salutalo anche da parte mia... :))