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POVERE CREATURE! regia di Yorgos Lanthimos

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     9 / 10  04/02/2024 00:03:23Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Bella e Bestia convivono, ma non tiriamo in ballo Cocteau e nemmeno Hesse visto che i riferimenti sono (tanti) altri, da Murnau a Lang, da Goethe e il suo Amour Fou a Schnitzler, da Mary Shelley a Stevenson, da Bataille a Sade e dulcis in fondo Voltaire. Bella Baxter come il "Candido" che vive e conosce la percezione del Bene e del Male con lo stesso distacco repulsivo di chi vive fino in fondo ogni tipo di esperienza (a)morale. È il film di Lanthimos più Politico, o antipolitico, si potrebbe tirare in ballo l'ANARCHIA, come ai bei tempi di Jean Vigo. Diciamo che "Povere creature" è un film che pretende di essere accettato, cosa non semplice, essendo così antitetico e inedito rispetto alla cinematografia tradizionale, a livello tecnico e formale, ma anche per la sua rischiosa libertà di essere truculento e buffo, serioso e grottesco, raffinato e di pessimo gusto. Se fosse una pièce teatrale potrebbe rompere ogni schema, un trattato filosofico che irrompe nella pochade o nei toni scanzonati dell'Operetta. Un film che racconta quanto l'unico modo di vivere l'esperienza della vita sia liberarsi dagli schemi sociali, e al tempo stesso un'emacipazione femminile che sfora la prostituzione, se serve ai fini personali o vedere con distacco le strane abitudini di quegli uomini che pagano donne con la speranza o illusione di dare e ricevere piacere. È anche analisi di un Corpo che scopre il piacere sessuale per se stesso/a, mettendo finalmente alla berlina il Casanova della situazione. Bella Baxter vive ogni esperienza con cinica osservazione, diventando ogni volta carnefice della manipolazione altrui, ma osservando quanto il dolore (episodio in Egitto) sia intollerabile ai suoi occhi e al suo mondo. Oltretutto parliamo del XIX Secolo, piuttosto discusso ed esecrabile nella sua terrificante ricerca scientifica cfr. In questo caso Godwin Baxter/Defoe è la vera vittima designata del film. Lanthimos decapita una storia un dramma comune creando una reincarnazione che, fatalmente, è la Vita seconda Vita più autentica di Bella. Non più Eroina destinata a una tragica fine, ma bambina indotta guidata gradatamente a un Mondo a cui ambisce di appartenere. E guarda caso, la parte più debole del film è il momento del Matrimonio (o magari un epilogo alla Freaks!?) ovvero l'Istituzione Tradizionale più accettata a livello sociale. Per un film che reclama attenzione al Veto come unica esperienza di Conoscenza e Libertà è facile capire perché. Ma è davvero tutto perfetto il film? Forse no. Perché nessuno chiede a Bella cosa le è accaduto!? Possibile che solo una veste anarchica e liberale sia sufficiente a generare curiosità e simpatia per Bella anziché una certa inquietudine o magari un rifiuto morale? In ogni caso un film da dibattere a lungo, per anni e anni, con una Emma Stone che riesce ad essere sgradevole o seducente senza ispirare mai vera empatia. Una di noi.