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POVERE CREATURE! regia di Yorgos Lanthimos

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Manticora     10 / 10  31/01/2024 17:13:20Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Niente da fare, per me Povere creature! è il miglior film di questo inizio 2024 e c'era veramente bisogno di qualcosa di diverso che traghettasse finalmente Lanthimos nel pantheon dei grandi registi desiderosi di non compiacere nè il pubblico nè se stesso ma di RACCONTARE una storia sulla condizione umana.
Il film ISPIRATO al libro di Alasdair Gray grazie all'adattamento infedele di Tony McNamara acquista uno spessore e una originalità che ne fà qualcosa di completamente diverso e veramente rivoluzionario sia nel modo che nel metodo. Lo sceneggiatore aveva già scritto per il regista greco La favorita, qui dà ennesima prova di sè costruendo uno script originale, ironico, coinvolgente e a tratti quasi commovente. Lanthinos mostra attraverso gli occhi di Bella un mondo reale-irreale che parla della condizione umana, della crudeltà, violenza, contraddizione, stupidità e pregiudizio della nostra specie. Un cast superbo accompagna l'opera, se Emma Stone è semplicemente divina e rischia seriamente di prendersi un altro oscar, sia Willem Dafoe che Mark Ruffalo giocano sullo schermo nelle rispettive interpretazioni con una unicità e capacità da far venire le lacrime. Il primo Godwin Baxter ovvero Dio che nasconde la sua umanità dietro le cicatrici e le deformazioni che il rapporto con il padre ha prodotto sul corpo ma non sull'intelletto. L'altro è solo un uomo rapace, sexi, falso e adulatore che da rubacuori qual'è si trova davanti una creatura umana e reale come Bella Baxter che però è diversa, e ne rimane alla fine soggiogato. Bella è una bambina, poi una donna e continua il suo percoroso di conoscenza, esplorazione e coscienza di se che la porterà ad affermarsi come un essere umano che non scevro da difetti vuole vivere con una nuova famiglia, disfunzionale e grottesca ma anche originale e priva di pregiudizi con cui affrontare il mondo e gli altri esseri umani.
La musica e veramente perfetta, così come scenografie e costumi, Lanthimos usa sapientemente ironia, sfumature horror e grottesche per fare il suo film più personale e potente dai tempi di The Lobster. Alla fine la vita è una sconfinata avventura che serve a prendere coscienza di se, a conoscere se stessi e gli altri, a provare compassione e vivere lontano dalla crudeltà usando al meglio logica, razionalità e passione. Film bellissimo che ti rimane dentro e a me personalmente ha fatto riflettere, ancora, ancora, ancora.