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OPPENHEIMER regia di Christopher Nolan

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Thorondir     7½ / 10  01/12/2023 16:41:40Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Senza mai abbandonare i suoi temi e i suoi toni, con "Oppenheimer" Nolan fa finalmente un film umanista: umanista nel senso che è l'essere umano al centro della sua riflessione cinematografica e non la fisica, la scienza, il tempo come in altri suoi film (temi che sono presenti anche in questo suo lavoro, ma appunto in forma subordinata al racconto dell'essere umano). Nolan mette in scena si l'invezione dell'arma atomica, si il grande lavoro collettivo del progetto Trinity, si i diversi punti di vista dei vari fisici e collaboratori ma soprattutto porta in scena il dramma dell'uomo Oppenheimer e dell'umanità nel suo complesso, in quanto lo sviluppo della bomba atomica ha avuto (ed ha) ripercussioni che riguardano tutti gli abitanti del pianeta Terra. C'è finalmente un Nolan che da precedenza alle fragilità e ai sensi di colpa morali senza però sminuire mai l'importanza attribuita da Oppenheimer alla ricerca scientifica, delineando quindi un personaggio profondamente coerente (tema che emerge anche in relazione allo sviluppo della bomba all'idrogeno: Oppenheimer non ha intenzione di partecipare allo sviluppo dell'arma ma è scientificamente interessato al progetto preliminare del suo sviluppo). È quindi una riflessione sull'ambiguità della scienza, o meglio, su come gli esseri umani possono utilizzarne i grandi risultati scientifici per i fini più lontani dalla preservazione della vita degli stessi esseri umani: in tal senso è un film profondamente umanista, avendo come orizzonte ultimo proprio quell'umanità che è chiaramente tirata in ballo dalla scena finale (che si, forse rimane fuori luogo e eccessivamente didascalica, tanto più a chiudere un film così pregno di implicazioni).

Nolan stavolta non costruisce il ritmo tramite l'azione ma con l'utilizzo di un montaggio frenetico, forse anche troppo nella prima parte, quando sarebbero servite le pause, che, come ben spiegato dal suo maestro Michael Mann, sono il vero elemento che da ritmo ad un film. Questo perché Nolan è un autore (che io trovo francamente sopravvalutato) ma che non rinuncia, anche in forme filmiche diverse, agli elementi classici del suo cinema: e qui l'elemento tempo è presente nei suoi andirivieni, ed è reso da un montaggio forsennato e dal continuo intersecarsi narrativo di piani temporali diversi. Ma almeno stavolta la cosa è ben gestita.