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OPPENHEIMER regia di Christopher Nolan

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Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly     8 / 10  25/08/2023 11:50:49Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Finalmente Nolan si lascia alle spalle le seghe mentali pasticciate alla Tenet e torna a fare cinema. Lo fa con un biopic, e ovviamente lo fa a modo proprio: non credo che nessuno potesse seriamente aspettarsi un fil in stile Imitation Game. E quindi Nolan prende la storia, le ansie, i difetti e le ambizioni di Oppenheimer (e per contrasto, di Lewis Strauss) e li scompne in tanti piani temporali distinti, aiutandosi con un meraviglioso montaggio non lineare ed una splendida fotografia che alterna il bianco e nero per gli avvenimenti post Hiroshima e Nagasaki (visti dal punto di vista di Strauss, etichettato "Fusione" ad inizio film) ed il colore per gli avvenimenti precedenti (visti dal punto di vista di Oppenheimer, chiamato "Fissione").

Ovviamente questo non giova moltissimo alla scorrevolezza, anche perché all'inizio per un non-statunitense può risultare difficile orientarsi tra i mille personaggi che sono nominati o che intervengono anche solo brevemente nella storia, ma come tutti gli affreschi anche questo film va guardto nel suo complesso, ed è uno sguardo magnifico: ogni minimo dettaglio è curato alla perfezione, ed ogni tassello del film (montaggio, regia, fotografia, sceneggiatura, sonoro, Cillian Murphy, effetti totalmente privi di CGI) serve a restituire in pieno il mix di tensione, angoscia, ansia, terrore, amore per la scienza e senso di colpa provati da Oppenheimer.

Punto focale del film è ovviamente la bomba, e la sua detonazione è già a mio parere una belle più belle scene della storia del cinema: la tensione durante i countdown è semplicemente impossibile da sostenere, nonostante sappiamo già come vada a finire, e l'intera sequenza e le reazioni dei personaggi ed il modo in cui viene calata la famosissima citazione "Now I am become death" sono perfetti, roba da pelle d'oca. Solo questo meriterebbe la visione del film, nonostante la lunghezza.

Poi vabbe', il cast è sublime: dopo anni di gavetta in cui ha sempre dimostrato le sue immense doti recitative (recuperate Come Harry divenne un albero, suo primo film importante, e Breakfast on Pluto), finalmente Cillian Murphy riceve un ruolo al cinema in cui poter brillare, e lo fa in modo ipnotico. Gli fa da contraltare un Robert Downey Jr in stato di grazia, in un ruolo completamente diverso da quelli in cui si è infilato più di recente e che gli permette di dimostrare che attore poliedrico oltre che carismatico sia sempre stato. Al loro fianco una schiera di comprimari strepitosi, tutti molto bravi (ovviamente) tranne forse Emily Blunt e Florence Pugh, penalizzate da dialoghi assolutamente non all'altezza del resto, che le costringono ad una recitazione posticcia e sopra le righe: e infatti Emily Blunt risplende durante le scene dell'udienza, quando deve recitare solo con lo sguardo.

Ciò detto, Oppenheimer soffre di alcuni dei difetti classici di molti film di Nolan: innanzitutto, i personaggi femminili sono scritti malissimo, come accennavo sopra. Tutte le loro battute sono troppo impostate, costruite, insincere e posticce, e questo non aiuta minimamente né la credibilità dei personaggi, né la comprensione dei loro tormenti. Mentre mi è risultato impossibile non cogliere i drammi interiori di Oppenheimer, infatti, non riuscivo minimamente a percepire il dolore dei personaggi di Pugh e Blunt, tanto che

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER. Allo stesso modo, la depressione di Kitty è assolutamente buttata lì, e tutti i dialoghi tra Oppenheimer e la moglie sono così fasulli e privi di sentimento ed intesa che sarebbero potuti tranquillamente essere i dialoghi tra 2 personaggi a caso di Tenet. Ma questo è un tallone d'Achille noto di Nolan, che da quando s'è messo in testa di sceneggiarsi i film al posto del fratello si è innamorato di questi dialoghi a effetto e non li molla più.

Poi c'è il tema lunghezza: 3 ore di film per questa storia sono troppe, e si sentono; questo va a discapito dell'attenzione, che invece deve essere sempre totale per seguire il montaggio non lineare. Si tratta però di un limite di tutti i film degli ultimi anni, e figurarsi se Nolan si lascia sfuggire l'occasione: dura quasi 3 ore quella palla dei Fabelmans, ti pare che Nolan mi dura meno?

Poi non tutti gli accadimenti hanno lo stesso impatto emotivo: le vicende in bianco e nero, molto più politiche, acquistano rilevanza ed interesse più nel terzo atto che all'inizio, e quindi sembrano un po' slegate durante la prima ore e mezza di film. Difetto da poco però, considerando che alla fine il puzzle si ricompone e, come ho detto prima, l'affresco che ne risulta è meraviglioso.

Insomma, bravo Chris. Ora che ci hai riconquistati però non fare che ci riproponi un altro Tenet, per favore. Grazie.
Harpo  25/08/2023 17:07:06Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Commento fantastico, non vedo l'ora di vederlo DOMENICA MATTINA.

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