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ANATOMIA DI UNA CADUTA regia di Justine Triet

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matt_995     8½ / 10  16/02/2024 19:44:45Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Parte come Blu Notte di Lucarelli, si conclude come la versione thriller (se non addirittura horror) di Marriage Story.
In mezzo c'è un dramma bellissimo, forse appesantito da momenti di troppo (in entrambe le parti) ma che non riescono ad affossare la riuscita del film. Sandra Huller (dopo lo stranissimo Toni Erdmann) crea un altro personaggio ambiguo, glaciale e solo all'apparenza passivo e distaccato ma che tassello dopo tassello viene delineato per quello che è (o che non è, a seconda dei punti di vista): una personalità prevaricatrice ed aggressiva, che in maniera sottile e sotto pelle, riesce a divorare la volontà di chi le sta accanto. O forse no. Forse questa è solo la versione del marito frustrato e depresso (e dell'avvocato d'accusa). è questa la grandezza del film, a parer mio: il raccontare tutto e il raccontare niente, il giudicare un personaggio e poi smentirsi poco dopo, senza dare una vera soluzione, un vero punto di vista oggettivo. Perchè la vita (e la coppia meno che mai) non può essere oggettiva e l'interpretazione oggettiva della realtà è pressoché impossibile.

Chapeau alla Triet che scrive un film sulla "caduta" della coppia, proprio in coppia col marito sceneggiatore. Chapeau alla Huller (specie per la citatissima scena del confronto registrato, da applausi) ma chapeau anche al piccolo Daniel e al meraviglioso cane, attore di grandissima statura.