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BARBIE regia di Greta Gerwig

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goophex     3 / 10  30/07/2023 23:27:32Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ricapitolando: Barbie nasce negli anni 60 come la massima espressione della donna stereotipata, bella ed esteticamente perfetta ma rilegata ad un ruolo di donna superficiale, oggetto. Col tempo, sopratutto negli ultimi anni, la Mattel ha dovuto ricalibrare questa figura sfornando una miriade di Barbie non più belle e perfette ma intelligenti, diversamente abili, di varie razze e impegnate in ogni tipo di professione e lavoro. Tutto bello, tutto bene, tutto giusto, ispirare le bambine di oggi ad essere di più che belle e superficiali è un'idea "nobile".
Poi nel 2023 arriva Greta Gerwig che in modo subdolo e forzato ci vuole far credere che il mondo, quantomeno quello occidentale, sia ancora maschilista, governato dal patriarcato e quindi ci sforna questo film pieno di banali stereotipi che non fanno altro che essere la contraddizione continua tra quelli femminili e maschili.
La cosa davvero patetica di questo enorme baraccone commerciale e trovare recensioni e critiche esaltate e commenti di spettatori estasiati come se avessero visto chissà quale capolavoro.
Un film pretenzioso che forse avrebbe potuto avere un senso se proiettato negli anni 70/80 e che oggi risulta ridicolo.
Se si pensa che negli Stati Uniti è vietato ai minori di 12 anni fa capire come il film che si camuffa da commedia in realtà si prenda molto sul serio dando l'inevitabile conferma di che tempi patetici e tristi stiamo vivendo in termini di valori, comunicazione e cultura.
Il cinema purtroppo non è esente da questo becero politically correct che ormai intacca ogni forma d'espressione, anzi, ormai ne è la massima espressione e la regista Greta Gerwig si rivela davvero una degna e pietosa rappresentante di questo pensiero ipocrita e di comodo oltre che una esasperata ed anacronistica femminista.